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SONDAGGIO CARCERE TRENTO: SINDACATI, GIU’ LE MANI DALLA POLIZIA PENITENZIARIA

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08.57 - domenica 12 marzo 2017

(Fonte: Sinappe) – E’ dell’11 Marzo 2017 la notizia apparsa a mezzo stampa, del sondaggio organizzato dalla camera penale di Trento tra i carcerati del locale istituto penitenziario, secondo il quale in data 1 Febbraio 2016 n. 170 detenuti su n. 370 totali, si sarebbero prestati all’esame vertente sulle loro condizioni di vita in carcere, definite di sofferenza da alcuni e di maltrattamenti da n. 15 di essi, ad opera del personale di Polizia Penitenziaria. Ebbene adesso noi diciamo: basta, giu’ le mani dalla Polizia penitenziaria!

Noi non possiamo più accettare che persone presumibilmente a caccia di visibilità o molto più probabilmente di pubblicità, si permettono di rappresentare situazioni di maltrattamenti da parte dei Poliziotti Penitenziari, lamentati da detenuti che “nell’anonimato non descrivono giorno e fatti in cui sarebbero stati perpetrati i maltrattamenti.. Ma di cosa parliamo allora? ..se non di buttare fango gratuitamente su onesti uomini e donne in divisa che di giorno e di notte, nei giorni feriali e nei giorni festivi, in condizioni lavorative non più descrivibili continuano in modo encomiabile a prestare la loro attività al servizio dello stato per la sicurezza dei cittadini!

Per fare un esempio che dice tutto.. nella Casa Circondariale di Trento prestano servizio di fatto n. 125 Poliziotti Penitenziari e i detenuti sono n. 380 (rapporto di oltre 1 a 3), e volendo rimanere vicini alla realtà trentina, nella Casa Circondariale di Verona prestano servizio n. 300 Poliziotti Penitenziari e i detenuti sono n. 460 (rapporto di 1 a 1,5). I Poliziotti scaligeri, nel rispetto del contratto di lavoro espletano tranquillamente servizio per n. 36 ore settimanali nel pieno rispetto del contratto di lavoro di categoria, quelli trentini inevitabilmente, considerata la carenza di personale, per n. 48 ore settimanali e con un carico di lavoro pressoché triplo!

Questo ennesimo fango buttato gratuitamente addosso (rif. maltrattamenti), sono il ringraziamento verso chi, indossando una divisa, viene gettato a tutte le ore nel contenitore carcere di Spini a gestire una marea umana di ristretti numericamente senza precedenti.

Ci sembra superfluo evidenziare che vivendo in un clima di restrizione sproporzionata di questo tipo – dai n. 240 detenuti che può accogliere la struttura ai n. 380 attuali – anche i detenuti sono sofferenti e non godono come potrebbero delle attività sportive, ricreative, lavorative e scolastiche che offre l’istituto penitenziario,

ma tutto il personale che vi opera, sia civile che appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria si adopera oltre le loro possibilità per rendere vivibile al meglio la restrizione dei detenuti, Ma da qui a parlare di maltrattamenti, aggressioni, ecc. ce ne vuole.

Quindi, piuttosto di continuare a prodigarsi nel rappresentare maltrattamenti perpetrati dai detenuti privi di qualsiasi fondamento, invitiamo i loro legali, visto che sembrerebbero gli ultimi in ordine di tempo che sollevano questioni di questo tipo, a rivolgersi al Ministero della Giustizia negli uffici competenti e rappresentare la grande sofferenza che effettivamente vivono i carcerati a causa dell’elevata restrizione, e qualora in futuro si “dovessero verificare atti di maltrattamenti verso i detenuti, che nessuno può mai escludere in modo assoluto, ci sono gli uffici giudiziari disponibili a valutare e intraprendere le azioni previste dalla legge, proprio come continua a fare il personale di Polizia ivi operante quando accade di esserne vittima. Ma oggi giu’ le mani dalla Polizia penitenziaria!

 

*

SINAPPE

Andrea Mazzarese

 

CISL

Michele Cifaldi

 

USPP
Giulio Pegoraro

 

CGIL

Gianpietro Pegoraro

 

 

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

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