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SMI TRENTINO * REPLICA A DEMAGRI E DALLAPICCOLA: PAOLI, « L’APPROPRIATEZZA DELLE CURE NON VA AFFRONTATA IN CAMPAGNA ELETTORALE, COME POSSIBILE SOLUZIONE AL “TRILEMMA” »

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17.41 - sabato 2 settembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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In riferimento a quanto dichiarato oggi alla Stampa (link lancio di agenzia Opinione) da parte dei consiglieri Demagri e Dallapiccola, segnaliamo che il tema dell’appropriatezza delle cure non va affrontato in campagna elettorale, come una possibile soluzione al “trilemma” alla base della sopravvivenza del sistema sanitario provinciale: 1) desiderio dei cittadini di allungare la vita e migliorarne la qualità; 2) esigenze di sostenibilità finanziaria di breve e lungo termine; 3) ambizioni di espansione dell’industria sanitaria e farmaceutica dei servizi.

Cercando una semplificazione che appare incoerente con la complessità del fenomeno delle liste d’attesa, piuttosto che proporre le relative soluzioni dichiarate oggi da “Casa Autonomia.eu”, Smi suggerisce quindi quanto segue. Il fenomeno va affrontato discutendo delle carenze informative che caratterizzano il settore sanitario (difficoltà di piena valutazione, da parte del paziente, dello stato di salute, del miglioramento conseguente ai trattamenti e delle possibili cure alternative); delle caratteristiche particolari del rapporto medico-paziente; dei limiti delle conoscenze di cui è in possesso lo stesso medico (evidenze scientifiche non disponibili;  insufficiente formazione durante il Covid19); dei fenomeni di induzione della domanda da parte dell’offerta; della medicina difensiva intensificata a causa dell’aumento del contenzioso.

Legato a sua volta anche all’accrescimento delle aspettative, non sempre giustificate, dei pazienti che hanno però il coltello dalla parte del manico con i medici convenzionati. L’esperienza di questi ultimi anni ha confermato che il rafforzamento dell’appropriatezza difficilmente si ottiene senza la collaborazione dei medici, non certo ancellari all’Assessorato. Altrimenti, con riferimento al passato governo di cui facevano parte i due esponenti esternanti, ci troveremo a dover affrontare il problema delle liste d’attesa derivanti dall’incapacità di aver programmato bene il territorio; da una questione di budget che ha caratterizzato gli ultimi 15 anni di sanità in Trentino; dalla disponibilità della ricetta rossa” (che dà diritto alla copertura da parte del Ssn), sulla base delle “ricette bianche” degli specialisti del privato.

Stiamo discutendo con l’Assessore alla salute di Trento della programmazione provinciale sulla medicina convenzionata, deliberata in Giunta il 18 agosto 2023. In particolare sulle reti professionali territoriali che dovranno mettere in pratica i Pdta, definiti dalle Società scientifiche e rivisti insieme al Consiglio superiore di sanità, in base alle buone prassi. Semplificheranno di molto l’appropriatezza prescrittiva.

Come Smi, inoltre, abbiamo chiesto ad Apss che si permetta alle aggregazioni integrate di medici di medicina generale di poter trattare le prenotazioni non tanto su un unico centro provinciale telefonico appaltato e sempre intasato. Anche, volontariamente, direttamente nei nostri studi, al cospetto del nostro personale dipendente di studio e del paziente in carne ed ossa. Non si troverebbero i pazienti, allora, a dover correre dal privato perché non gli si dà risposta celere alle loro immediate richieste. Quelle che è abituato a trattare invece il medico curante, non su sms o whatsapp o telefoni occupati, ma dopo accurata visita ambulatoriale o domiciliare.

 

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Dottor Nicola Paoli
Segretario Smi Trentino

 

 

CASA AUTONOMIA.EU * SANITÀ TRENTINA: DEMAGRI E DALLAPICCOLA, « BASTA ANNUNCI CHE NON CI SARANNO PIÙ VISITE IN SOSPESO, CI VUOLE UN CAMBIO DI PASSO »

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