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SINISTRA ITALIANA * LAVORI BYPASS FERROVIARIO TRENTO: ATTOLINI, « L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE BLOCCHI OGNI SCAVO, IN ATTESA DEI RISULTATI »

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16.30 - mercoledì 19 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Recenti episodi rendono sempre più credibili i dubbi che, da quasi due anni, in molti nutriamo nei confronti del progetto di bypass ferroviario, ma soprattutto di come si stia gestendo il tutto con una superficialità che potrebbe costare cara alla nostra città. 

Venerdì 14 luglio è iniziato un intervento di incapsulamento, rimozione e stoccaggio della copertura in amianto dell’immobile sito in Via Brennero Nº88, ex officina Tomasi. L’impresa incaricata espone un cartello in cui garantisce che la rimozione del materiale in questione avverrà con tecniche idonee, ma invita comunque i residenti degli edifici confinanti a chiudere porte e finestre rivolte verso il cantiere

Peccato che il cartello riportante queste raccomandazioni sia stato affisso esclusivamente nei pressi del cantiere e non sia stata data una puntuale e precisa informazione a tutti i residenti delle case confinanti. Oggi poi arrivano, attraverso i social, fotografie dove sembra che il tetto in questione sia stato sbriciolato e rimosso senza alcuna cautela.

Negli stessi giorni i cittadini hanno potuto assistere all’accumulo e al trasporto di materiale scavato in un’area strettamente confinante con il SIN ex Sloi ed ex Carbochimica. Si tratta di considerevoli quantitativi di terreno potenzialmente inquinato, diretto non si sa dove, ma quello che è peggio è che tali scavi eseguiti a cielo aperto, senza le necessarie cautele di confinamento, ad alte temperature, possono arrecare gravi danni all’ambiente e alle persone, fino a prefigurare un disastro ambientale.

Esistono numerosi provvedimenti amministrativi che vietano la movimentazione dei terreni di tutta l’area inquinata senza aver prima analizzato degli stessi, con una caratterizzazione che deve esser fatta su tutto il materiale, anche quello di superficie, perchè solo così si può definire a quale profondità si trovino gli inquinanti.

Le risposte della nostra amministrazione, arrivate ieri a mezzo stampa, tendono ancora una volta a rassicurare basandosi sul fatto che gli scavi sono svolti solo in superficie, a profondità massima di un metro, e che, da ora in poi, saranno committente ed esecutore dei lavori ad informare sul procedere dell’opera.

Noi temiamo che RFI e le ditte appaltatrici difficilmente forniranno la necessaria corretta e puntuale informazione alla popolazione sul procedere dei lavori, i ritrovamenti, la pericolosità e le necessarie attenzioni, perchè l’informazione in questi mesi è stata scarsa e superficiale, malgrado ripetuti appelli da parte di reti e partiti, e i lavori sono partiti ignorando totalmente questa evidente necessità.

Chiedo quindi alla nostra amministrazione che blocchi ogni scavo in attesa dei risultati di analisi recenti e approfondite che evidenzino la certezza che nella zona dove si sta scavando gli inquinanti non siano presenti.

Chiedo inoltre che imponga finalmente il rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri aperti sul territorio comunale per il bypass ferroviario, ricordando che la responsabilità di eventuali danni alla salute del territorio e dei residenti ricadrà sull’amministrazione comunale, nel caso non abbia vigilato in maniera particolarmente attenta.

 

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Renata Attolini

segretaria provinciale di Sinistra Italiana

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