(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
Al Direttore Interregionale Veneto e T.A.A. Vigili del Fuoco Ing. Loris MUNARO
e p.c.
Al Capo del Corpo Nazionale dei VV.F.
Alla Segreteria generale CO.NA.PO.
Oggetto: Incidente ghiacciaio Marmolada del 3 luglio – seguito.
Egregio Sig. Direttore Munaro,
riscontrando la sua risposta odierna prot.n.28207, vogliamo evidenziare quanto segue. Quando Lei scrive che “nella immane tragedia forse bisognerebbe trattare l’argomento con maggior rispetto e considerazione verso chi in questi giorni sta soffrendo e verso chi sta lavorando senza sosta rischiando anche la propria vita” forse le è sfuggito che anche tutti noi rispettiamo il cordoglio di Stato e soprattutto il dolore dei familiari delle persone scomparse. E il nostro modo di soffrire è anche sentirsi frustrati per l’inoperatività a cui ci hanno costretto!
Comunque proprio perché si vuole il rispetto delle vite umane andate perdute, vite di cittadini come tutti noi, auspichiamo per il futuro il pieno utilizzo del Sistema di Protezione Civile con il coinvolgimento delle strutture operative del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che fino a prova contraria, seppur nel rispetto dello Statuto Speciale di cui gode la Provincia autonoma di Trento che per carità non vogliamo mettere in discussione, resta il primo attore del Sistema di Protezione Civile nazionale, art.10, comma 1, Decreto Legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 “In occasione degli eventi calamitosi di cui al presente decreto, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, quale componente fondamentale del Servizio nazionale della protezione civile, assicura, sino al loro compimento, gli interventi di soccorso tecnico indifferibili e urgenti, e di ricerca e salvataggio assumendone la direzione e la responsabilità nell’immediatezza degli eventi, attraverso il coordinamento tecnico-operativo e il raccordo con le altre componenti e strutture coinvolte”. Lo stesso D.Lgs. non esclude per la Provincia autonoma di Trento il coinvolgimento del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Ricordiamo che il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco opera sulle calamità naturali dal 1941! L’organizzazione delle Colonne Mobili, ormai consolidata e potenziata da un moderno Incident Command System, rende possibile l’invio in 30 minuti di un contingente fino a 3000 uomini su un unico cratere emergenziale. Proprio per tale storia e capacità operativa il legislatore ha previsto nel suddetto D.Lgs. (Codice della Protezione Civile) che il coordinamento di tutte le forze in campo spetta al C.N.VV.F..
Evidenziamo che con la nota prot.n.010/2022 volevamo conoscere i motivi del mancato impiego di risorse mobilitate su richiesta del Comando del Corpo VV.F. di Trento, certamente non volevamo entrare in una polemica di tipo politico istituzionale nella quale ci troviamo trascinati.
Ma visto che ormai ci siamo dentro possiamo anche dire, con tutto il rispetto per i colleghi soccorritori intervenuti, che molti vigili del fuoco del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco sono stufi di vedersi lasciati in panchina tutte le volte che altri attori che operano nel soccorso (con sussidiarietà o non) cercano visibilità.
Meno male che il Corpo Nazionale almeno è stato presente alle conferenze stampa!
Infine per rispondere anche all’accusa di “sterile campanilismo” che ci viene mossa dal dirigente della protezione civile trentina De Col, diciamo solo che il nostro non è campanilismo ma rappresentanza di uomini dello Stato con capacità professionali per operare nei macro eventi calamitosi.
Rinnoviamo il nostro cordoglio per le persone scomparse nella tragedia del 3 luglio.
Cordiali saluti.
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IL SEGRETARIO REGIONALE CONAPO
Sindacato Autonomo VV.F.
Ernesto Magliocchetti
