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SICUREZZA TRENTO: ROMANO, IL DASPO URBANO DANNOSO PER LE PERSONE DEBOLI

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16.24 - martedì 18 luglio 2017

(Fonte: l’Altra Trento a sinistra) –  Il centrosinistra autonomista vota da solo il Daspo urbano e svela il gattopardismo del neonato gruppo insieme Trento.

Il Daspo, un provvedimento repressivo, inutile per colpire la criminalità e dannoso per le persone più deboli e in stato di bisogno economico o sociale, è stato approvato ieri in consiglio comunale a Trento durante una seduta che ha proposto una trama kafkiana.

Le destre di opposizione hanno chiesto insistentemente per mesi l’applicazione dei decreti Minniti Orlando, ultima trovata di un Pd renziano ormai naufrago e in approdo sulle sponde di una destra populista e disumana.

La destra di governo, rappresentata dal Patt, ricatta il sindaco da settimane, minacciando di far cadere la giunta se non si fosse modificato il regolamento di polizia urbana secondo quanto previsto dalle norme note come decreti Minniti Orlando.

Ed ecco che la proposta è arrivata in aula come delibera del sindaco con un testo ambiguo, con termini destinati all’interpretazione soggettiva, con un linguaggio che rappresenta la sintesi perfetta di ciò che evidentemente è stata l’opera di collage realizzata da Andreatta, più preoccupato di difendere la propria esistenza come sindaco che la coerenza con i suoi valori, con la sua biografia.

La delibera è stata votata solo dalla maggioranza, ottenendo solo un voto in più rispetto ai 21 necessari.

Ingenerosamente e strumentalmente un giornale locale scrive che il provvedimento è stato approvato grazie anche alla mia presenza in aula, dimenticando di scrivere che la mia assenza non avrebbe mutato l’esito e, soprattutto, che a determinare l’approvazione del provvedimento sono stati i quattro consiglieri del neonato gruppo di “sinistra”, Insieme Trento, gli stessi che hanno risposto all’invito a unirsi per costruire sinistra alternativa lanciato da Pisapia in piazza Santi Apostoli a Roma il primo luglio scorso. Ma alternativa a cosa? A chi?

Il Daspo urbano può colpire le venditrici africane di collanine e braccialetti, i venditori occasionali di ombrelli che miracolosamente spuntano apppena scendono le prime gocce di pioggia, quindi raramente data la crisi climatica, ma anche chi bivacca in piazza Dante non per delinquere, non per spacciare, semplicemente perché non ha un posto dove andare dalla chiusura del dormitorio mattutina alla sua apertura serale.

In una società che si ostina a non vedere il palese fallimento della legge Bossi Fini, il disastro sociale derivato dall’istituzione del reato di clandestinità, che porta profitto solo alla malavita organizzata, l’ultima cosa che ci si aspetterebbe da un governo di centrosinistra autonomista è l’applicazione non oblbligatoria di una legge razziale e repressiva e fa male constatare che il voto a favore della delibera è stata espresso esclusivamente da ciò che rimane del centrosinistra trentino.

L’Italia intera, ma soprattutto la nostra città, così maltrattata da chi vuole a ogni costo descriverla e proporla come centro di alto degrado, non ha bisogno di gattopardi, ma di persone che hanno il coraggio di osare la coerenza e che sanno scegliere da che parte stare, anche se la scelta dovesse essere impopolare e scomoda.

Noi dell’Altra Trento a sinitra abbiamo scelto da che parte stare senza alcuna ambiguità.

 

 

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Antonia Romano

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