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SICUREZZA TRENTO: CIA, PURE CAFFETTERIA BIBLIOTECA FA CAUSA AL COMUNE

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11.20 - venerdì 30 giugno 2017

(Fonte: Claudio Cia) -È uno stillicidio la moria dei locali pubblici nei pressi di Piazza Dante, a causa del degrado e insicurezza della zona.

Nei giorni scorsi la denuncia verso il Comune da parte di gestori del bar Liberty «perché non si è messo in sicurezza il parco come promesso», poi l’annuncio dei titolari del bar pasticceria Al Parco «Ce ne andiamo.

Qui ormai non si può più lavorare, non ci sentiamo tutelati».

Ora anche la caffetteria della biblioteca comunale in via Roma, sempre nelle vicinanze della ormai famigerata piazza, fa causa al Comune di Trento per inadempimento contrattuale.

«Le criticità sono diverse a partire dal vistoso calo dell’utenza, alla mancanza di presidio della struttura che comporta numerosi furti e degrado all’interno dello stabile, oltre all’inutilizzabilità protratta dei servizi sanitari, alle quali si aggiungono le norme rigide all’interno delle quali poter operare», questa la denuncia accorata che ho raccolto da Flavio Marconcini, che da dieci anni ha in gestione il bar interno alla biblioteca, nel Palazzo ex Gesuiti.

Caratteristiche e prestigio della struttura, affluenza e natura dell’utenza, erano punti chiave che caratterizzavano l’offerta avanzata nell’ambito della procedura concorsuale.

Nell’ultimo periodo – e in particolare nell’ultimo triennio – la situazione dello stabile ha però subito notevoli e gravose modificazioni.

Viene quindi chiamato a rispondere il Comune di Trento che avrebbe omesso di presidiare adeguatamente la struttura della Biblioteca comunale, o comunque di dotarsi di sistemi di vigilanza idonei, con conseguente proliferazione di episodi di microcriminalità.

La stampa locale ha in più occasioni raccontato con dovizia di particolari la situazione di degrado della biblioteca, con sporcizia, affluenza di persone poco interessate ai servizi, presenza di ubriachi, spacciatori, e nullafacenti che bivaccano nei corridoi o dormono davanti ai distributori automatici di bevande.

Il Comune poi non avrebbe garantito la funzionalità e il presidio dei servizi sanitari annessi all’esercizio bar interno che sono rimasti inutilizzabili per diversi periodi protratti nel tempo e che sono stati e sono tuttora utilizzati in maniera del tutto impropria anche da soggetti estranei all’utenza della biblioteca in una situazione di latente e vistoso degrado.

La situazione viene confermata anche sondando gli umori tra i clienti dell’esercizio, che hanno accettato anche di compilare un questionario in forma scritta, rivelando ancor più nel dettaglio le circostanze che avrebbero provocato il progressivo degrado della struttura bibliotecaria di via Roma, realizzata con notevole investimento di risorse, provocando l’allontanamento dell’utenza, soprattutto di quella studentesca.

Nel 2012 l’inaugurazione della nuova Lettere, nel 2015 lo spostamento della sezione ragazzi da via Roma alla Palazzina Liberty e ora l’apertura della nuova Buc, hanno comportato un logico calo di utenza all’esercizio nella sede centrale.

Quando il titolare del locale ha chiesto di poter ampliare l’offerta alla clientela, per esempio utilizzando il giardino per qualche evento, o di poter tenere aperto alla domenica in occasioni particolari, proprio per vivacizzare il locale e garantire un afflusso di clientela atto anche a scoraggiare potenziali soggetti disturbatori, il Comune si sarebbe limitato a dire che il contratto non lo prevedeva e che si trattava di iniziative incompatibili con il particolare pregio dell’immobile… lo stesso immobile che però è stato abbandonato a se stesso.

Per locali pubblici in circostanze simili è stato consentito di realizzare ad esempio “Happy Hour” anche se il bando di gara prevedeva espressamente il divieto per tali iniziative, non si comprende quindi l’accanimento del Comune verso la struttura presso la biblioteca di via Roma, che chiede solo di poter lavorare.

Per tutto questo il titolare ha scelto di avanzare richiesta di risarcimento al Comune di Trento per inadempimento contrattuale e ha avviato un procedimento davanti all’Organismo di mediazione Forense. La vicenda finirà però davanti al Giudice, poiché il Comune avrebbe rifiutato la mediazione.

 

 

 

 

 

 

Foto: da comunicato stampa

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