(Fonte: Chiara Avanzo) – Le imprevedibili condizioni metereologiche alle quali da qualche anno assistiamo, con una stagionalità che non rispecchia l’andamento proprio, deludendo le aspettative consolidate, stanno creando problemi all’intero sistema ambientale.
Da tempo non possiamo più parlare di inverni con abbondanti nevicate e di estati fresche con temperature gradevoli e questi ultimi mesi hanno confermato un trend preoccupante: le risorse idriche, fondamentali per il settore dell’agricoltura, stanno soffrendo la scarsità di precipitazioni nel periodo invernale, con conseguenze sia nel campo dell’agricoltura, sia nel comparto ittico.
Si sviluppa una reazione a catena non positiva che spesso compromette il prezioso lavoro dei nostri contadini con considerevoli conseguenze in un comparto fondamentale per l’economia trentina. In queste settimane però il fenomeno meteorologico a cui stiamo assistendo è l’improvvisa e persistente ondata di gelo, che a macchia di leopardo sta colpendo quasi tutto il Trentino creando ingenti danni ai futuri raccolti stagionali.
Parlando con alcuni imprenditori agricoli traspare nei loro occhi la preoccupazione e la disperazione soprattutto per le coltivazioni di fragole, ciliegie, meleti e vigneti. Fattori di debolezza per i frutteti sono la siccità e l’allegagione, ovvero il passaggio da fiore a frutto, appena terminata.
Ora risulta difficile determinare i danni che potranno essere quantitativi se i fiori sono collassati oppure qualitativi se i fiori sono allessati con future conseguenze come la ruggine e il classico cerchio da gelo. Se questo dato venisse confermato, ci troveremmo a far fronte ad una situazione drammatica per molte aziende e per tale motivo si chiede all’Assessore competente, se, anche alla luce dell’incontro della Commissione politiche agricole, ha già avuto un confronto con i rappresentati del settore, quali siano i reali dati di perdita per la stagione in corso e se è in programma un forma di intervento economico straordinario a fronte di un evento eccezionale.
In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:
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Foto: archivio Consiglio provinciale Pat
