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SCIOPERO GIUDICI PACE: CIA, PATT E UPT COMPLICI DI UN’ALTRA RIFORMA VERGOGNOSA?

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05.02 - mercoledì 5 luglio 2017

(Fonte: Claudio Cia) – ​​ Prosegue lo sciopero dei giudice di pace​: ​Patt e Upt complici di un’altra riforma vergognosa? Non sembrano cessare le proteste da parte della magistratura ordinaria:​ ​da lunedì 3 luglio è ripartito ​infatti ​lo sciopero dei giudici di pace, giudici onorari di tribunale e vice procuratori onorari per altre tre settimane.

L’ultima protesta risale al 15 maggio 2017 e si è conclusa l’11 giugno 2017 (per la quale avevamo anche chiesto un intervento di intercessione da parte della Giunta provinciale di Trento, ​purtroppo inascoltati)​.​ S​i raggiungono così gli otto scioperi dei giudici di pace, dallo scorso novembre, con la necessaria constatazione che ad agosto ce ne saranno di ulteriori.

Pur essendo consapevoli che a pagarne tristemente le spese saranno i ricorrenti (ai quali verrà comunque garantita la celebrazione di un’udienza settimanale) dal momento che ben 600 mila pratiche giudiziarie saranno a rischio, è impensabile che il Partito Democratico non abbia cercato di fare qualunque cosa per risolvere questa situazione​.

Ancora più assurdo è il fatto che il Patt e l’Upt sostengano questo governo.

I nostri parlamentari Trentini, finti autonomisti, stanno dimostrando di non avere considerazione per una parte fondamentale della magistratura italiana, che nella nostra Provincia è presente a Borgo Valsugana, Cavalese, Cles, Mezzolombardo, Pergine Valsugana, Riva del Garda, Rovereto, Tione di Trento e Trento; atteggiamenti che, peraltro, sono in netto contrasto con le indicazioni dell’Unione Europea e del Consiglio di Stato.

Quello che a noi pare chiedano giustamente i magistrati onorari è semplicemente un minimo di stabilizzazione per quanto concerne ad esempio il trattamento economico e previdenziale, tutele per la maternità, per gli infortuni sul lavoro e sicuramente la soluzione non è appoggiare la riforma Orlando che, da quello che sembra, porterà un aumento dell’80% del carico di lavoro per i giudici di pace, i quali attualmente trattano già il 60% dei processi penali e civili di I° grado; in questo peraltro non mancheranno anche dei tagli alle loro indennità (si parla di arrivare a 600–700€ mensili).

La politica deve smettere con questa mania di imposizione, perché in un momento come questo bisognerebbe invece cercare di ascoltare queste persone che stanno solo chiedendo un minimo di rispetto, a nostro avviso più che dovuto dal momento che i giudici di pace stanno già facendo molto più di quanto era stato richiesto (ufficialmente, infatti, svolgono un incarico temporaneo che nei fatti, però, è ormai a tempo pieno).

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