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SANITA’ TRENTINO: UIL, CAMBIARE LE REGOLE PER L’INTRAMOENIA

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19.55 - mercoledì 3 maggio 2017

(Fonte: Uil Trentino) – Il nodo delle prestazioni “private” nella sanità pubblica. La Uil: cambiamo le regole dell’ ”intra-moenia”! Che dire dei dati relativi alle prestazioni intra-moenia, delle visite e consulenze in libera professione all’interno delle strutture ospedaliere pubbliche trentine?

Per la Uil del Trentino, da sempre sensibile al problema delle liste d’attesa per le prestazioni specialistiche e diagnostiche, si tratta di una conferma a quanto affermiamo da tempo, cioè la necessità di mettere mano alle regole in vigore in materia di attività professionale privata per il personale medico che opera all’interno delle strutture sanitarie pubbliche.

La Uil denuncia da tempo il permanere di criticità sia nei tempi di prenotazione nel settore delle visite specialistiche che nella disponibilità spesso troppo periferica, per i pazienti più anziani, delle prestazioni strumentali.

Rilanciamo quindi la proposta di ampliamento della fascia oraria delle visite e degli esami diagnostici che potrebbero, ed anzi, in base ad un annuncio proprio dell’ex Assessore Rossi di qualche anno fa mai realizzato, dovrebbero già essere effettuati anche al pomeriggio e nella giornata del sabato.

Questa attività di gestione della specialistica ambulatoriale è legata anche alla definizione degli standard e delle linee guida per l’erogazione delle attività ambulatoriale in libera professione “intramoenia”.

Ed è qui, per la Uil, il nodo che Rossi, Flor e Borgonovo Re prima e Bordon e Zeni poi non sono riusciti, o forse, meglio, non vogliono sciogliere, anche perché molto interessati, in tempi di contenimento di finanziamenti, ai rilevanti introiti (20% del ricavo delle visite in intramoenia) che all’Azienda Sanitaria affluiscono dall’ attività in libera professione che i medici esercitano negli ambulatori pubblici ospedalieri (nel 2016 più di 100.000 prestazioni).

Non è poco infatti quanto incassato dai liberi professionisti, nelle ore pomeridiane di chiusura degli ambulatori per il servizio pubblico, che resta nelle casse dell’Azienda Sanitaria Unica Provinciale.

Ci preme sottolineare un ulteriore evidenza a cui bisognerà trovare equa soluzione: per i primari ed i medici che lavorano nella sanità pubblica trentina il contratto provinciale prevede trattamenti economici medi superiori del 30% a quanto stabilito dal contratto nazionale di riferimento, in vigore nelle altre Regioni italiane.

Ed, a differenza dei loro omologhi altoatesini, che percepiscono anch’essi emolumenti maggiori rispetto alla contrattazione nazionale, hanno un orario di lavoro inferiore ed a Trento è molto più diffuso “l’orario definito” (part time) e minore quindi l’impegno a favore della sanità pubblica.

Ci auguriamo quindi che l’Assessore Zeni ed il Direttore Generale Bordon alla luce dei dati pubblicizzati e del nostro continuo sollecito in merito, mettano fra le priorità la soluzione di questo problema, così sentito dai pazienti e della cittadinanza, senza farsi “frenare” dagli enormi interessi economici e dalle lobby del settore sanitario.

Certo, preoccupa il rallentamento delle diverse riorganizzazioni di settore, annunciate dalla Asl del Trentino, da quella territoriale dei presidi ospedalieri alla “medicina generale di prossimità” che prevede una compenetrazione della rete dei medici di famiglia con i servizi di guardia medica, dei servizi di pronto soccorso ed una maggior copertura dei servizi alla persona.

Cambiano i Dirigenti Generali e gli Assessori, ma non si profila all’orizzonte un cambio di passo della sanità trentina, che a fronte di una spesa sostenuta continua, non certo per colpa dei semplici operatori sanitari, ad erogare un servizio ordinario, di media efficienza, senza particolari eccellenze e risposte brillanti, incapace di arrestare anche il rilevante deflusso di pazienti e trentini che continuano a rivolgersi fuori dalla nostra provincia, per tante importanti e delicate cure ed interventi.

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

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Foto: archivio Pat

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