(Fonte: Lega Nord del Trentino) – Anche questa volta è andata bene, anche questa volta la storia ha avuto un lieto fine e l’assessore Zeni può andare in chiesa ad accendere un cero insieme ai vari assessori che hanno decretato dal 2006 la chiusura del Punto nascita di Borgo. Ma deve accadere qualcosa di brutto per far capire ai nostri cari amministratori, al caro assessore Zeni, l’importanza degli ospedali periferici e della loro piena funzionalità con tutti i reparti attivi? La bambina è nata in rotatoria e fortunatamente la vicinanza all’ospedale di Borgo ha fatto sì che, sia la bambina che la mamma, venissero subito assistite da personale medico. E guarda a caso, per colpa delle condizioni meteo il fantomatico elicottero non ha potuto volare e dunque si è dovuta aspettare l’ambulanza che arrivasse da Trento per portare la bambina al Santa Chiara.
Dal 2006 è stato chiuso il punto nascita dell’ospedale di Borgo e da allora la Lega Nord e vari comitati di cittadini ne hanno richiesto l’apertura con centinaia di firma raccolte e manifestazioni. Un bacino di più di 27 mila abitanti è sprovvisto di un Punto Nascita, di un reparto di chirurgia aperto 24 su 24, ha solo una Guardia medica e in caso di necessità o urgenza può contare solo sull’elisoccorso, ottimo servizio con condizioni meteo buone, inutile con condizioni meteo avverse. La politica di tagli e chiusure reparti che il Patt insieme al centro sinistra e al Pd sta seguendo è rischiosa e pericolosa per gli abitanti delle valli. Si vuole incentivare la maternità, volantini e pubblicità per il fertility day, e poi si tolgono i servizi principali che dovrebbero essere di sostegno e dare sicurezza alle future mamme.
Non basta potenziare il servizio di soccorso, non basta a parole dire che “l’attuazione del modello autosanitaria consentirà una gestione più tempestiva ed efficace delle situazioni di urgenza ed emergenza” bisogna ripristinare i punti nascita negli ospedali periferici e l’assessore deve capire che non deve effettuare tagli sulla sanità ma per risparmiare devono andare a toccare altri capitoli di spesa inutili del bilancio provinciale. La salute è un diritto primario, l’assistenza sanitaria e la sicurezza è un diritto che deve spettare a tutti e non solo a chi abita nei capoluoghi.
In allegato il comunicato stampa:
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