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SANITA’: CGIL, CHIARIMENTO SU PORTINAI OSPEDALE S. CHIARA

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14.21 - lunedì 30 gennaio 2017

(Fonte: Cgil del Trentino) – Dalle pagine di un quotidiano locale, lo scorso venerdì, il sindacalista di Cisl Fp Silvano Parzian – parlando della situazione dell’ospedale di Rovereto – ha affermato: «Poi c’è il caso della portineria notturna, affidata ad una sola persona che deve fare portineria, sorveglianza e servizio centralino per le reperibilità. E la cosa assurda è che a Trento sono in dieci per la stessa cosa». Affermazioni che non sono piaciute ai portinai di Trento: «L’argomentazione su Rovereto può avere un fondamento – spiegano la sindacalista di Fp Cgil Gianna Colle e il delegato sindacale Edo Beatrici – ma il riferimento a Trento è fuori luogo ed evidentemente poco informato. È anche molto pericoloso, perché rischia di dare l’occasione all’Azienda sanitaria di far passare facilmente il concetto che il lavoro del portinaio è un lavoro semplice, che può fare chiunque e quindi di avvantaggiare le esternalizzazioni, anziché effettuare le necessarie assunzioni: a Trento, infatti, i portinai sono 3 per turno e non certo 10 e svolgono molti servizi che a Rovereto sono stati purtroppo, nel tempo, affidati a ditte esterne».I portinai di Trento ci tengono, dunque, a chiarire quali sono le loro funzioni e quanti sono, in realtà, a svolgerle.

I turni della portineria di Trento vanno dalle 6 alle 14, dalle 14 alle 22, dalle 22 alle 6 e comprendono molti servizi:

• sorveglianza di tutto l’ospedale con giri di controllo che, nell’arco delle 24 ore, sono ben 7, fatti da 1 portinaio di giorno e 2 di notte; tali giri, che sono l’attività principale, consistono nel percorrere l’intero ospedale, interno ed esterno, per un totale di circa 5 km ogni giro. La certezza che questo percorso viene effettuato è testimoniata da un marcatore elettronico che rileva i passaggi, garantendo quindi lo svolgersi tranquillo delle attività sanitarie e assistenziali che ausiliari, oss, infermieri, tecnici, medici offrono ai pazienti ricoverati e non;
• le innumerevoli risposte e interventi alle chiamate diurne e notturne fatte dai reparti di degenza a causa di persone che disturbano o che addirittura stazionano nei reparti senza motivi sanitari alcuni; per esempio è capitato che alle 21, davanti alla mensa, ci fosse una persona che dormiva a terra e quindi si è dovuti intervenire allertando anche la volante di turno;
• controllo dei parcheggi dell’entrata principale e, a remoto, di quello dietro l’ospedale riservato ai dipendenti, di quello del Crosina e di quello all’oncologico;
• ufficio informazioni tutte le sere dopo le 19 e fino alle 22 ovvero quando le hostess terminano il loro lavoro di distribuzione referti e ufficio info, nonché tutti i sabati pomeriggio, la domenica e i festivi.
• attività varie, anche di transennamento per lavori che vengono svolti da ditte esterne, tutte volte a vigilare sulla sicurezza degli utenti e dei dipendenti;
• attività antincendio;
• chiusura e apertura di tutte le porte dell’ospedale, che sono all’incirca una quarantina sparse su tutta la struttura.
I portinai che lavorano al Santa Chiara sono 18 e, nell’arco delle 24 ore, ne vengono impiegati 9 su tre turni, corrispondenti a 3 portinai per turno e non a dieci, come indicato da Parzian.
Comunque, anche a Trento i problemi non mancano: i portinai, che a oggi non hanno ancora usufruito di tutte le ferie dell’anno scorso (in media mancano circa 13 giorni a testa da godere), hanno pure l’obbligo di coprire le ferie e le assenze dei colleghi di Villa Igea, che peraltro sono “sotto” di almeno di 1 unità, oltre ovviamente a dover coprire le assenze per malattia del proprio gruppo di lavoro.

 

 

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

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Foto: archivio Pat

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