(Fonte: Manuela Bottamedi) – Uno (Renato Dalpalù) è il presidente del Sait, il Consorzio cooperativo che ha appena licenziato in tronco 130 suoi dipendenti (circa un terzo dei lavoratori della sede centrale). L’altro (Enrico Cozzio) è il direttore della Divisione Vigilanza della Federazione delle cooperative, l’organo di controllo interno alla cooperazione. Uno (Dalpalù) è il controllato. L’altro (Cozzio) è il controllore.
In mezzo, Laura Costa: moglie di Dalpalù e socia di Cozzio in Isora s.r.l., Istituto di Studi e Organizzazione Aziendale con sede a Trento. La visura della Camera di Commercio non lascia spazio a dubbi: la composizione societaria dell’impresa Isora vede una suddivisione delle quote di proprietà per il 40% in capo a Costa e per il 30% in capo a Cozzio.
L’abbraccio mortale tra controllore e controllato impedisce un imparziale, trasparente ed efficace controllo sulla gestione del Sait.
Le sanzioni, ma anche il tutoraggio e il commissariamento di un ente cooperativo (strumenti correttivi previsti dalla legge regionale 5/2008), possono essere attivati solo su segnalazione della Divisione Vigilanza.
È chiaro che tali strumenti non verranno mai sollecitati e applicati, proprio perché siamo in assenza della necessaria autonomia e indipendenza d’azione del controllore sul controllato. Ed è chiaro anche, in questa torbida sovrapposizione di ruoli, che Dalpalù e Cozzio debbano immediatamente dimettersi dai rispettivi ruoli all’interno della Federazione delle cooperative.
Proseguirà nel contempo l’iter del mio disegno di legge che vuole garantire la neutralità e l’imparzialità del controllore rispetto al controllato, attraverso la separazione netta dell’ente di vigilanza rispetto all’impresa cooperativa.
Manuela Bottamedi
Consigliera provinciale e regionale Energie per l’Italia