Mancata emissione Green pass da guarigione, Rossato (FdI): “Occorre snellire ulteriormente le procedure, per permettere ai nostri cittadini di
poter tornare ad un’esistenza normale”.
Il virus SARS-CoV-2 e le sue varianti – soprattutto Delta e Omicron – nelle ultime settimane hanno colpito duramente il Trentino, costringendo molti cittadini a casa e travolgendo gli uffici dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss) che si sono ritrovati a dover fronteggiare un aumento incredibile dei dati da inoltrare allo Stato centrale per l’emissione del Green pass. Per questo motivo stiamo assistendo a un pesante ritardo nell’invio della certificazione ai pazienti recentemente guariti, che quindi per poter recarsi al lavoro sono costretti ad eseguire dei tamponi rapidi per attestare il loro stato di salute.
È pur vero che recentemente lo Stato ha più volte snellito le procedure e cercato d’introdurre sistemi che – nelle intenzioni – dovrebbero servire ad aiutare i nostri cittadini, tuttavia è evidente che la situazione, al momento attuale, non è più sostenibile, soprattutto se si considera che quando un’Autorità amministrativa emana dei provvedimenti coercitivi nei confronti dei propri cittadini per proteggerli da un’emergenza, dovrebbe altresì porre in essere tutti i comportamenti adatti a garantire che essi vengano osservati, garantendo nel contempo il rispetto dei diritti dei cittadini.
Si ritiene quindi necessario, intervenire, per fornire all’Apss e ai suoi dipendenti gli strumenti utili ad elaborare la grande mole di referti di guarigione in arrivo e a trasmetterli a Roma affinché venga quanto prima emesso il Super Green pass che permetterà a molti cittadini di poter tornare a condurre un’esistenza “normale”, evitando in molti casi (come quello dei lavoratori che hanno più di 50 anni) d’incorrere in fastidiose quante ingiustificate sanzioni.
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Cons. Katia Rossato
Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia