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RIFORMA STATUTO PAT: CONSULTA, IERI A RIVA LA VOCE DELLE GIOVANI GENERAZIONI

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15.02 - mercoledì 31 maggio 2017

(Fonte: Ufficio Stampa Consulta riforma Statuto) – A Riva del Garda, ieri sera, la voce delle giovani generazioni. Borzaga, “ritrovarsi nei valori dell’autonomia attraverso la partecipazione dei cittadini e il confronto sul documento preliminare”

L’incontro di Riva del Garda, ieri sera presso la Sala cinema della Comunità di Valle, è stato aperto dal sindaco di Riva, Adalberto Mosaner, componente della Consulta per la riforma dello Statuto.

Le sue osservazioni hanno toccato diversi punti discussi nelle sedute della Consulta in preparazione del documento preliminare. “Da sempre siamo un territorio di passaggio: i servizi sono erogati in territori montani, ci sono questioni legate ai trasporti che sono trasversali, ecco perché la Regione va mantenuta.

C’è un quadro europeo nuovo rispetto al ’72 e voglio ricordare il ruolo dell’Euregio, l’esperienza di Eusalp con la strategia europea per le regioni alpine. Il contesto è mutato. Stiamo lavorando a una riforma dello Statuto che forse non si chiuderà nel 2018 – ha detto Mosaner – ma nel prossimo quinquennio.

C’è tempo per riflettere e recuperare il senso di identità e il valore dell’autonomia. Il contributo di tutti, in questa fase di partecipazione, è molto importante”. Per il consigliere della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro, Gabriele Hamel, portando il saluto del presidente e dei componenti della Comunità, “l’autonomia è qualcosa di straordinario anche per la mia generazione.

Se si pensa all’Europa di oggi, alla Brexit, ad Irlanda e Scozia che hanno votato in dissenso con la Brexit. Se si pensa alla situazione delicata di Russia e Ucraina, si capisce che all’Europa di oggi manca l’autonomia. Il capo dello Stato Sergio Mattarella nel 2016, a Pieve Tesino, ha rilanciato la nostra autonomia. Dovremmo quindi raccogliere quella sfida e lavorare insieme alla riforma dello Statuto”.

Carlo Borzaga, introducendo la discussione e il confronto, ha sottolineato che “allineare lo Statuto formale a quello concreto è necessario”. Ripercorrendo le tappe della storia dell’autonomia e dello Statuto ha messo in evidenza, con esempi concreti, come le competenze dell’autonomia abbiano garantito al nostro territorio un benessere economico e sociale di un certo livello. Ora, però, con l’evoluzione dell’Unione europea e con il mondo che cambia velocemente c’è bisogno di riconoscere le nuove esigenze dell’Autonomia.

“La fase di partecipazione ha un’importanza culturale e sociale: è l’occasione di ritrovarsi nell’autonomia, ritrovare quei valori e quelle peculiarità, ritrovarsi nello sviluppo dell’autogoverno”. Un esempio, fatto dal professor Borzaga per dare concretezza al significato e al valore dell’autonomia, è quello del Progettone.

Una realtà che è provinciale e che consente a centinaia di persone, rimaste senza lavoro, di poter lavorare e arrivare alla pensione con dignità. “Questa provincia ha una capacità di accoglienza e di autogoverno che non sono comuni.

Storicamente, gli usi civici e le Regole dimostrano che il nostro territorio ha una capacità di autogoverno evoluta che, ora, va nuovamente rafforzata”. Carlo Borzaga ha poi illustrato gli otto ambiti del documento preliminare, esponendo le motivazione delle decisioni prese dalla Consulta nello stilare il documento.

Nella discussione, sono poi intervenuti Erminio Ressegotti di Più Democrazia in Trentino: “vorrei dire che, a fronte di una degenerazione del governo dei rappresentanti, il rinnovamento del sistema passa solo attraverso i cittadini. Ma la popolazione deve avere strumenti per poter intervenire.

Gli strumenti attuali hanno dei limiti evidenti: lo sbarramento, le soglie e la raccolta firme ne sono un esempio. La Commissione di Venezia dà dei criteri sulla partecipazione dei cittadini ma non basta. Il documento preliminare è carente sulle proposte di democrazia partecipativa soprattutto sul piano operativo.

In Svizzera c’è un’educazione referendaria che dovremmo avere come riferimento. Ritengo che ci sia reale democrazia quando accanto alla democrazia rappresentativa c’è democrazia partecipativa”. Ezio Viglietti, consigliere di Comunità, ha osservato che “negli Statuti dovrebbero essere messi più strumenti partecipativi. Sarebbe auspicabile studiare un’autorità per la partecipazione a livello regionale come quella presente in Toscana.

In Toscana la legge sulla partecipazione ha introdotto il dibattito pubblico, perché in Trentino non ne vogliamo sentir parlare?”. Gianni Pellegrini, nel suo intervento, ha suggerito ai rappresentanti della Comunità di Valle di “convocare formalmente tutti i consiglieri della Comunità per entrare nel merito del documento preliminare preparato dalla Consulta”.

Ricordando alcuni passaggi che hanno caratterizzato la storia dell’autonomia, ha poi espresso la preoccupazione che “se non si mantiene e rafforza la Regione, il Trentino diventerà la settima provincia del Veneto”. Carlo Borzaga, in conclusione, ha messo in luce come “sul tema della partecipazione dei cittadini e delle forme di democrazia, nello Statuto potranno essere inseriti principi e valori, ma saranno poi le leggi ordinarie a stabilire le modalità e gli strumenti.

La Consulta ha riconosciuto l’importanza di più forme di democrazia, tant’è che uno degli ambiti tematici del documento preliminare è dedicato a questo. La Consulta stessa è stata istituita attraverso un percorso partecipativo.

Ciò che mi preoccupa, semmai, è la scarsa partecipazione delle persone alla riforma dello Statuto. Significa forse che ci siamo assuefatti all’autonomia? Penso che possiamo migliorare il processo democratico di questo territorio con il contributo di tutti. Il tempo per farlo c’è”.

 

 

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In allegato il comunicato stampa:

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Foto: da comunicato stampa

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