(Fonte: Manuela Bottamedi) – Oggi in Consiglio regionale approda la riforma delle Acli sui tagli ai costi della politica. Voterò a favore perché è giusto che i politici si impegnino a dare un esempio di sobrietà e siano sintonizzati con il comune sentire. Quando ero nel M5S avevamo proposto un’analoga riforma (bocciata dall’aula).
Questa delle Acli è una proposta di legge popolare, corredata da migliaia di firme: non trovo corretto che, come annunciato dalla maggioranza, non venga nemmeno discussa articolo per articolo. La democrazia è anche questo: è confronto, talvolta scontro, è fatica, è mediazione, è scelta. Troppo spesso, invece, la maggioranza liquida le questioni scomode e preferisce non affrontare fino in fondo i problemi (vedi mia legge sull’alcol…)
Detto questo, mi preme aggiungere che se la politica deve alleggerirsi, altrettanto devono fare la Provincia e i trentini. Mi spiego: non basta che i politici taglino i costi di funzionamento della politica. Anche la Provincia deve diventare più leggera. L’80% dei trentini (Acli compresa) vive di Provincia, per la Provincia, con la Provincia, sulla Provincia, grazie alla Provincia.
Un sistema ormai al collasso che non può reggere ancora a lungo. Un sistema sovietico e spesso clientelare che deve essere smantellato. Questa riforma diventi un’occasione per avviare un ribaltamento di prospettiva. Alleggeriamo tutto. Liberiamo il Trentino e i trentini da Mamma Provincia protettrice e soffocante. La domanda è: sono pronti i trentini a questa rivoluzione copernicana, in cui la Provincia non è più al centro delle nostre vite?