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RICHIEDENTI ASILO: BORGA, GIUNTA E ZENI SCARICANO LA RESPONSABILITÀ SUI COMUNI

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17.03 - venerdì 5 maggio 2017

(Fonte: Rodolfo Borga) – L’assessore Zeni e la Giunta con operazione truffaldina ed intellettualmente disonesta cercano di scaricare sui Comuni trentini le responsabilità delle proprie scelte in tema di richiedenti asilo.

L’assessore Zeni alle prese con il numero sempre crescente di richiedenti asilo – in massima parte destinati a diventare clandestini, come dimostrano i dati ufficiali da tempo disponibili – non trova di meglio che scaricare i “brillanti” risultati della politica del Governo italiano sui Comuni trentini.

La Giunta provinciale non se la prende con il Governo, che la sua maggioranza peraltro sostiene con convinzione, non subordina, così come sarebbe doveroso, la collaborazione prestata allo Stato a precisi impegni circa i tempi necessari all’esame delle domande di protezione internazionale, il trattamento riservato a coloro che si rendono responsabili di reti ed il rimpatrio di coloro (i più) che dovrebbero tornarsene da dove sono venuti. No, Zeni e la Giunta se la prendono con i Comuni.

I numeri crescenti dei richiedenti asilo (per l’anno in corso il bilancio provinciale ha previsto un aumento del 50% delle risorse loro destinate (da 13,2 a 20,3milioni di euro), la consapevolezza, pur essa crescente nei cittadini, del business che prospera con il traffico di essere umani (con qualche Ong che, come ormai è provato, va a prendersi gli stranieri fin sulle coste libiche, previo accordi con i moderni schiavisti che sui richiedenti asilo fanno i soldi), le risorse economiche sempre più rilevanti che lo Stato destina al mantenimento dei richiedenti asilo (risorse nostre, che, contrariamente a quello che si vuol far credere, l’Europa rimborsa soltanto in minima parte), fanno crescere la preoccupazione per gli sviluppi di un fenomeno che, come ormai evidente, il Governo italiano subisce senza la capacità di porre in essere politiche efficaci, che, almeno in prospettiva, possano andare oltre l’accoglienza indiscriminata cui stiamo assistendo. Ed il martellante e subdolo mix di propaganda e disinformazione cui i cittadini sono sottoposti non pare ormai più essere in grado di sopire tali preoccupazioni.

A fronte di tutto ciò l’assessore Zeni non trova di meglio che prendersela con le amministrazioni comunali, che con tutta evidenza intende additare all’opinione pubblica come i responsabili di quanto lo stesso assessore preannuncia avverrà quando (entro breve) i numeri dei richiedenti asilo ospitati in Trentino richiederanno alloggi che non si prevede saranno disponibili.

Ecco allora che l’assessore (e con lui la sua maggioranza) intima ai Comuni di svegliarsi, perché altrimenti arriva la tendopoli, il campo profughi! Zeni, e con lui la Giunta, spiega al popolino che “se ogni Comune avesse fatto la propria parte non saremmo arrivati a questo punto”.

Noi, spiega l’assessore, “già nell’agosto del 2016 avevamo avvisato i Comuni che a avrebbero dovuto aiutarci attivamente a trovare appartamenti”. Noi, insiste il povero assessore, “avevamo detto che se ognuno avesse fatto la propria parte, saremmo riusciti a mantenere operativo questo modello”.

E quando, a causa di questi cattivi, insensibili, egoisti, forse anche un po’razzisti e xenofobi amministratori comunali, che non collaborano, non procurano alla Provincia (ed al Governo che Zeni e soci sostengono) gli appartamenti necessari, gli alloggi non ci saranno, i Trentini sapranno con chi prendersela: non con il Governo e la sua fallimentare politica, non con la munifica Giunta provinciale, che con il Governo si è accordata per la gestione dei richiedenti asilo, ma con i loro amministratori, che gli alloggi per i sempre più numerosi richiedenti asilo proprio non li vogliono trovare.

Una bugia colossale, quella di Zeni e compagni. Un tentativo inaccettabile di mistificare la realtà, scaricando sulle amministrazioni comunali responsabilità che sono solo ed esclusivamente del Governo e di chi lo sostiene.

Cominciamo con l’osservare che visti i numeri che lo stesso assessore fornisce (in tre anni i richiedenti asilo sono aumentai del 500%!) il bel progetto elaborato dalla Giunta provinciale è già superato. E che se, come accade, il Governo italiano si fa addirittura imporre i numeri della c.d. accoglienza da associazioni private, i cui finanziamenti e le cui reali finalità sono in alcuni casi assai oscuri, gli alloggi necessari a soddisfare le richieste di Zeni non si troveranno mai.

Ma vi è di più! I Comuni, quand’anche volessero mettere a disposizione dei richiedenti asilo tutti gli alloggi che la Giunta provinciale pretende (non si comprende, peraltro, a quale titolo), quegli alloggi li dovrebbero avere.

Non basta dire che, per restare al mio Comune, che la Giunta (solo per ora, ovviamente, visto l’andazzo!) pretende dal Comune di Mezzolombardo 23 posti letto. Bisogna che di quei 23 alloggi il Comune di Mezzolombardo sia proprietario.

E ciò non basta: bisogna anche che essi siano liberi e disponibili per i richiedenti asilo. Cosa che invece – lo affermo per conoscenza diretta – per Mezzolombardo non è. Il nostro Comune, infatti, che pure è proprietario di non pochi alloggi, ha pensato bene nel corso degli anni di non tenerli liberi in attesa dei richiedenti asilo di Zeni e Rossi, ma li ha assegnati a persone e famiglie, di regola in condizioni non particolarmente fortunate.

Cosa dovrebbe fare, quindi, il mio Comune (e tutti gli altri): mettere in strada chi ora abita gli alloggi di proprietà comunale per consegnarli alla Provincia ed ai richiedenti asilo? Peraltro, non credo neppure che la Giunta provinciale conosca il numero degli alloggi di proprietà comunale che potrebbero essere effettivamente destinati ai richiedenti asilo.

Il che confermerebbe che saremmo di fronte non soltanto ad un maldestro tentativo di scaricare su altri le proprie responsabilità, ma a vera e propria malafede.

 

 

*

Quanto sopra premesso, il sottoscritto consigliere interroga il Presidente della Provincia al fine di sapere

a) quanti sono gli alloggi di proprietà dei Comuni trentini;
b) quante persone essi potrebbero ospitare;
c) quanti di detti alloggi sono attualmente non occupati e potrebbero pertanto essere destinati ai richiedenti asilo;
d) quante persone potrebbero essere ospitate negli alloggi di proprietà comunale attualmente non occupati.

 

 

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

 

 

 

In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:

[pdf-embedder url=”https://www.agenziagiornalisticaopinione.it/wp-content/uploads/2017/05/Zeni-comuni.pdf” title=”Zeni comuni”]

 

 

 

Foto: sito Frontex

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