News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

“RETE DEI CITTADINI“ * BY-PASS FERROVIARIO « “TRENTO DISINFORMA“, AL SINDACO IANESELLI NON INTERESSA NULLA DI BESENELLO – CALLIANO – VOLANO – ROVERETO (PENSA AL SUO BOULEVARD) »

Scritto da
17.54 - giovedì 17 marzo 2022

Trento Disinforma. In questi giorni è in distribuzione nelle cassette postali cittadine “Trento Informa” bollettino comunale di informazione dell’attività della giunta comunale di Trento. Alcune pagine sono dedicate alla ormai nota vicenda del “semi by-pass” ferroviario altrimenti noto come semi- Circonvallazione ferroviaria per l’Alta Capacità. Oltre a note e dissertazioni di vario tipo, il bollettino si pregia per dedicare una pagina intera alle critiche mosse da RFI al cosiddetto progetto alternativo “Destra Adige” proposto dalla Rete dei Cittadini.

La disamina è la telecronaca del commento fatto da RFI nella giornata del 14 gennaio 2022, dove il Consiglio Provinciale, in apposita seduta, ha finalmente preso conoscenza, quattro giorni prima della scadenza del Dibattito Pubblico, dello Studio di Fattibilità tecnico-economica, relativo a quest’opera, presentato da RFI.

Sia la dissertazione in Consiglio Provinciale, che quanto riportato nel bollettino “Trento Informa” presentano delle palesi e incresciose “inesattezze” volte solo ed unicamente a screditare il lavoro genuino e appassionato di un gruppo di cittadini.

Iniziamo con i ponti, due, previsti dall’ipotesi alternativa Destra Adige. Le critiche mosse da RFI riguardano il fatto che secondo loro i ponti dovevano essere realizzati con campate al massimo di 50 metri e questo presuppone il fatto che debbano essere posizionate in delle pile nell’Adige. Ci deve spiegare RFI come mai in altre parti d’Italia realizzano ponti per l’Alta Velocità e l’Alta Capacità di 100 metri di luce (ad arco con il piano del ferro a bassa via) e in questo caso, invece, bisogna fare luci nette al massimo di 50 metri. I ponti a cui il progetto della Rete dei Cittadini si è ispirato esistono e sono già stati realizzati. E la luce netta per superare l’Adige è di 100 metri.

L’altra “inesattezza” riguarda il fatto che la loro critica/disamina presentava un irrealistico ponte-viadotto di raccordo tra la galleria che sfociava poco a nord della Vela e l’interporto: hanno presentato un ponte-viadotto alto più di diciassette metri dal piano di campagna! Per superare l’Adige, secondo le vigenti normative sono sufficienti m. 1,50 di franco idraulico sopra la massima quota d’argine: con un ponte ad arco, e con l’impalcato ferroviario a bassa via, si ridurrebbe l’altezza massima per superare l’Adige, con il franco idraulico di legge, a 4 metri al massimo.

I rendering esagerati e volutamente sbagliati sono stati pubblicati perfino sulla stampa locale: niente di più errato, anche perché la proposta finale della Rete dei Cittadini, proprio per diminuire al massimo qualsiasi impatto, anche paesaggistico, prevede che dopo l’attraversamento del fiume Adige, in direzione nord, il tracciato ferroviario si insinua in trincea, e passa sotto l’A22 e la Strada Provinciale per l’Interporto e Rocchetta. Le critiche poi, riferite ad un’eventuale alluvionabilità di tale tratto, sono le stesse che si possono muovere al tracciato proposto da RFI in quanto la trincea proposta per infilarsi sotto la balza rocciosa di via Pietrastretta potrebbe essere allagata, da una piena dell’Adige, esattamente allo stesso modo (l’area è ricompresa nelle aree allagabili del Fiume Adige) e quindi la galleria sotto la collina per il primo tratto si riempirebbe d’acqua in modo identico.

Per quanto riguarda lo sbocco a sud, previsto a Calliano sud, e costituente solo il primo lotto della Circonvallazione Ferroviaria in Destra Adige di Trento e Rovereto, è stato da RFI artificiosamente spostato verso nord onde dimostrare che la proposta avrebbe comportato la demolizione di un paio di case: cosa questa assolutamente non prevista dal progetto della Rete dei Cittadini. Questa pessima operazione esclusivamente per diminuire l’impatto del progetto RFI che prevede effettivamente l’abbattimento di una decina di edifici tra via Brennero e San Martino!

Totalmente errato poi che il progetto in Destra Adige prevede solo un cantiere tra Romagnano e Aldeno. Ci sono le presentazioni fatte in molte sedi a dimostrarlo.
Quello che Trento Informa non dice però è molto più sostanziale. Non dice che l’idea dei “cameroni” sotto San Donà tirata fuori dall’Assessore Facchin solo pochissimi giorni prima della conclusione del Dibattito Pubblico, non servirà a nulla per almeno 30 anni, e che è stata avanzata solo per la levata di scudi dei Sindaci della Rotaliana e le continue proteste degli abitanti di Trento Nord che si vedranno correre 6 binari in mezzo alle case. Infatti la Commissaria Firmi ha detto a chiare lettere che l’eventuale tratto (e tutto da verificare visto che attraversa la faglia del Calisio) in galleria in sinistra Adige verso nord non potrà essere previsto prima del 2040 (previsto, non realizzato!).

Ma l’Assessore Facchin che è stato per anni progettista di RFI, consulente del Ministero per i Lavori Pubblici ecc.ecc. ci ha pensato solo adesso ai cameroni? Ciò vuol dire che non ha mai pensato allo sconquasso che la nuova linea dell’Alta Capacità avrebbe provocato a Trento Nord? Possibile che non abbia mai pensato all’attraversamento dei terreni della SLOI? E della Carbochimica?

L’unica cosa di cui si è preoccupato è di infangare, per il tramite di RFI, il lavoro dei cittadini contrari a questo progetto. Contrari a questo progetto di RFI, non al fatto che bisogna trovare il modo di potenziare la ferrovia e il trasferimento su rotaia del traffico merci.

L’Assessore Facchin si è mai preoccupato dell’acqua potabile e quella ad uso irriguo che può andar persa? No. L’Assessore Facchin si è mai preoccupato dei terreni agricoli che andranno persi a causa del raddoppio della linea tra Acquaviva e Rovereto Nord? No. L’Assessore Facchin si è mai preoccupato del pregevole paesaggio e dei beni architettonici presenti a Acquaviva? No.

Lui e tutti quelli che hanno pensato questo progetto hanno pensato soltanto ai futuri (dieci anni?, venti anni?) 2,5 chilometri di boulevard in Trento centro. Il Comune con il Sindaco e la Provincia non hanno mai fatto una proposta globale per l’intero tracciato ferroviario per i treni merci in territorio trentino. L’hanno messo solo adesso nei vari atti post Dibattito Pubblico come una delle “condizioni”.

Strano, il Corridoio Scan –Med esiste da più di 30 anni, che questi esperti ferroviari non ci avessero ancora pensato.

Al Sindaco di Trento non interessa nulla di Besenello, Calliano, Volano, Rovereto. Lui pensa solo al suo viale-boulevard.

Anche l’ultima trovata dell’Assessore Facchin di ricavare energia con la geotermia scavando le gallerie sa molto di “ultima carta” per difendere l’indifendibile. Bene, noi crediamo al geotermico. Infatti diciamo che con la galleria in Destra Adige si potrebbe fare energia non solo per Trento, ma anche per Aldeno, Nomi, Villagarina, Isera, Rovereto e Mori. Senza ettari persi all’agricoltura in una valle dell’Adige ormai soffocata dalle strade.

In ultimo una considerazione per il NorduS, brutto acronimo per un progetto ancora più fumoso. Ha un gusto strano questa proposta, sa di cose già viste e sentite nei decenni della nostra Repubblica, in vicende certamente non edificanti per il bene comune.

Scusate, ma se viene realizzata una Circonvallazione dei treni merci (vera ! dell’intera città!) sulla linea storica, che è assodato sarà solo per il traffico passeggeri, ci sarà molto meno traffico (circa il 50% in meno). Allora si può usare la linea storica mettendo treni in più per fare una metropolitana di superficie senza spendere soldi per fare nuovi binari o altre linee inutili. E senza dare soldi per il progetto ai soliti più o meno noti. Pensiamo ad esempio ai soldi sprecati per il progetto della mega stazione ferroviaria in stile “Dubai” che fu proposta sopra l’ex Scalo Filzi.

Fermate il progetto RFI. Il tunnel del Brennero verrà aperto, forse, nel 2032. Possiamo fermare e pensare meglio questo progetto che fa acqua da tutte le parti (anzi che prosciugherà molta dell’acqua della collina est) per cinque anni. Dirottiamo, come Nazione, i 930 milioni del PNRR, su altri e più urgenti finanziamenti. In particolare su iniziative e progetti che ci possano aiutare ad affrancarci il prima possibile da quote importanti di dipendenza energetica, problema che non abbiamo mai affrontato e sempre spostato nel tempo. Ora è improcrastinabile, alla luce dei recenti e tragici eventi bellici.

Sarà capace il nostro Sindaco di essere meno egoista e di pensare al bene comune, inteso come “bene nazionale”, e non solo al misero orticello del futuro boulevard?

 

*

Rete dei Cittadini di Trento.

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.