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“RETE CITTADINI” E “COMITATI TRENTO” * BYPASS FERROVIARIO: « EX-SLOI ED EX CARBOCHIMICA, LE NOSTRE LE LINEE GUIDA PER LA CARATTERIZZAZIONE DEI TERRENI » (PDF)

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16.15 - lunedì 6 marzo 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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La Rete dei Cittadini ed i Comitati di Trento che si oppongono al previsto tracciato in Sinistra Adige per il By-pass ferroviario di Trento, hanno costituito un Comitato Tecnico Scientifico. Del Comitato fanno parte tecnici qualificati e consulenti esperti in ambito di normativa e regolamentazione delle attività di indagine sui terreni potenzialmente inquinati.

Nella tavola Rotonda del Gran Hotel Trento del 25 febbraio scorso, erano presenti i rappresentanti di tutti partiti che fanno parte della maggioranza e dell’ opposizione in Consiglio Provinciale ed in Consiglio Comunale.

Tutti hanno dichiarato, senza incertezze, la necessità che le indagini sui terreni ex-Sloi ed ex-Carbochimica, che RFI si accinge a cominciare in coordinamento con l’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, debbano essere svolte con trasparenza, in modo diffuso e completo.

Inoltre hanno dichiarato che i risultati dovranno rappresentare la reale fotografia dello stato dei terreni in termini di presenza di sostanze inquinanti sull’intera tratta e per la reale profondità di scavo previste sulle aree interessate.

Da ultimo, che nessuna opera di cantiere deve iniziare prima che siano certi e noti risultati delle indagini e che siano tali da consentire, al di là di ogni ragionevole dubbio, la realizzazione dell’opera.

Sulla base di queste premesse, La Rete dei Cittadini ed i Comitati di Trento hanno elaborato, tramite il citato Comitato Tecnico Scientifico, la nota che segue che, se da un lato ribadisce la sensibilità che è maturata nei cittadini in questo anno e mezzo di informazione e dibattito, dall’altro indica precise linee guida operative per un reale “Progetto di Caratterizzazione”.

 

Tali linee guida nel rispetto della Normativa vigente e coerenti con le regole della buona tecnica, che tutti indistintamente i presenti nella Tavola Rotonda del 25/02/23 hanno richiesto vengano adottate.

 

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La Rete dei Cittadini ed i Comitati di Trento

 

(Segue allegato)

Allegato: Nota tecnica e prescrizioni normative sulla caratterizzazione dei terreni interessati dalla costruzione della “Circonvallazione” merci di Trento

Analisi quali-quantitativa dei terreni interessati dai lavori: gli obblighi previsti dal Codice dell’Ambiente
La caratterizzazione dei terreni che verranno interessati dagli scavi per la costruzione della nuova linea interrata, ma anche dalla realizzazione della nuova linea in superficie e dei nuovi alvei del rio Lavisotto e della fossa Armanelli, è disciplinata dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche (Codice dell’Ambiente). Le norme sopra richiamate si applicano pertanto ad ogni nuova struttura che verrà realizzata in area ferroviaria o nelle limitrofe aree soggette ad esproprio lineare, di pertinenza dei due SIN ex Sloi ed ex Carbochimica.

Secondo la disciplina applicabile, prima di iniziare qualunque operazione di scavo in queste aree, indipendentemente dal soggetto proprietario, è obbligatorio eseguire una serie di sondaggi sulle aree interessate al fine di valutare l’eventuale presenza di agenti inquinanti in concentrazione superiori alle soglie stabilite dalla Legge. L’ubicazione in planimetria, la profondità dei sondaggi, il loro numero al fine di evidenziare un quadro completo delle aree interessate alle nuove costruzioni, va definita dal proponente dell’opera secondo le indicazioni di buona e corretta esecuzione che possono essere richieste a APPA e che vengono di seguito riportate nel nostro documento.

 

La tabella precedente rappresenta lo schema operativo previsto dal decreto legislativo 152 del 2006, con tutte le tappe necessarie elencate.
Dalle indagini eseguite dovrà emergere con chiarezza l’eventuale presenza di sostanze inquinanti, la loro distribuzione, la loro profondità di rilevamento nel sottosuolo ed ogni altro elemento in grado di fornire un’immagine il più aderente possibile alla realtà dei luoghi. Tutti i dati rilevati nei sondaggi dovranno essere trasparenti e condivisi con la pubblica amministrazione, con tutti i cittadini di Trento e i partiti politici che in tal senso si sono espressi recentemente in un dibattito pubblico. I sondaggi dovranno essere eseguiti in contraddittorio con APPA.

Qualora vengano riscontrati dei superamenti dei limiti di tollerabilità, occorre predisporre una cosiddetta “analisi di rischio” e un piano operativo di soluzione tecnologica e/o smaltimento. L’analisi del rischio e la relativa soluzione dovranno essere inviate ad APPA, che le valuterà, chiederà eventuali integrazioni se ritenuto necessario e successivamente ne comunicherà l’esito e l’eventuale approvazione.

È il caso di ricordare che per l’area ex Sloi i proprietari dei terreni hanno presentato in anni precedenti l’analisi di rischio al Ministero dell’ambiente, competente in quanto si tratta di un sito inquinato di interesse nazionale, ma ad oggi risulta che l’analisi del rischio proposta è stata bocciata e non è ancora stata presentata l’integrazione richiesta. Non è stato quindi possibile iniziare alcun intervento su tali aree fino ad oggi.

Anche per le aree ferroviarie interessate dai lavori di circonvallazione ferroviaria della città di Trento, l’iter di legge è quello sopra descritto e dovrà essere rispettato.

In particolare, giova ricordare che secondo l’articolo 242 ter co. 1 “Nei siti oggetto di bonifica, inclusi i siti di interesse nazionale, possono essere realizzati i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza […] a condizione che detti interventi e opere siano realizzati secondo modalità e tecniche che non pregiudichino né interferiscano con l’esecuzione e il completamento della bonifica, né determinino rischi per la salute dei lavoratori e degli altri fruitori dell’area nel rispetto del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”. La corretta identificazione dei siti oggetto di bonifica è quindi di cruciale importanza per comprendere se e come il progetto di fattibilità tecnico economico della circonvallazione possa essere realizzato.

Ad oggi RFI non ha eseguito nemmeno un sondaggio esplorativo quali-quantitativo sui terreni di sua proprietà che verranno interessati dai lavori di scavo per circa 1.500 mt lineari. Per essere tecnicamente rilevanti alla luce della tipologia dei lavori prospettati dal PFTE (Progetto di fattibilità tecnico economica) della circonvallazione, tali sondaggi, oltre a coprire l’intero percorso ogni massimo 20 mt lineari, dovranno essere condotti fino alla quota totale di fine scavo, con campioni significativi ogni 4 mt di scavo. La profondità dei prelievi, in altri termini, deve arrivare almeno alla profondità prevista per la collocazione dei diaframmi laterali alla nuova linea ferroviaria, ovvero a meno 21 metri dal piano di campagna e i campioni di terreno da prelevare e da analizzare devono essere prelevati metro per metro fin alla profondità di 21 metri.

Sull’areale ferroviario compreso fra le aree ex SLOI ed ex Carbochimica va dunque realizzata, come prescrive anche la condizione n. 7 della Commissione Tecnica PNRR – PNIEC, una caratterizzazione identica a quella realizzata nelle aree del SIN di Trento Nord da APPA all’inizio degli anni 2000.
Ne deriva che, fino a quando non si conosceranno i risultati di questi campionamenti i lavori non possono iniziare. È inoltre del tutto evidente che nella situazione attuale non è possibile nemmeno conoscere l’entità dei costi che si dovranno affrontare, né dei tempi necessari all’eventuale bonifica dei terreni interessati dai lavori, in quanto i costi di smaltimento e di scavo dipendono proprio dalla tipologia degli inquinanti contenuti dei terreni. Lo smaltimento di terreni inquinati ha costi estremamente differenti in relazione alla tipologia di inquinanti, alla loro concentrazione ed anche alle modalità di scavo che possono essere differenti, con relativi differenti costi. Non è quindi sufficiente aver catalogato l’intera area di scavo come area ove occorrerà portare a sito dedicato tutto il materiale scavato, perché potrà essere necessario smaltire altro terreno, seppure non interessato dallo scavo, ma in quanto contenente rilevanti quantità di inquinanti.

Iniziare i lavori di costruzione della circonvallazione senza avere la cognizione esatta della qualità dell’intera area di scavo interessata significa partire senza sapere dove si arriva e precostituire una procedura di realizzazione dell’opera incompatibile con lo spirito e con la lettera del Codice dell’Ambiente. La mancata caratterizzazione dell’area di scavo implica l’impossibilità di determinare una stima attendibile dei costi che dovranno essere sostenuti, nonché l’incapacità di individuare la destinazione possibile di tutto il materiale che, se inquinato in maniera pesante, potrebbe addirittura non avere un sito di smaltimento adeguato e certo per tutta la quantità scavata.

In ultima analisi tutto ciò implica, conseguentemente, l’impossibilità di stimare in modo attendibile i tempi necessari al completamento dell’opera. Allo stato attuale non si sa quindi se la data limite di giugno 2026, prevista dal PNRR, potrà essere rispettata dal progetto attuale ottemperando al contempo agli obblighi di legge descritti. Data la rilevanza degli interessi pubblici coinvolti, quali il diritto alla salute, il diritto all’abitazione e il diritto al lavoro salubre, i dati delle analisi debbono essere resi pubblici immediatamente attraverso il sito internet di APPA e della Provincia Autonoma di Trento in modo che i portatori di interesse e la popolazione tutta possano conoscere lo stato di quei terreni e le soluzioni tecniche scelte per bonificarli. Fino alla completa caratterizzazione dell’area, nell’incertezza rispetto alla concreta realizzabilità tecnica del PFTE, deve essere inoltre sospesa qualsiasi opera di realizzazione della Circonvallazione a cominciare dagli espropri, dalla cantierizzazione e dagli abbattimenti.

 

 

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