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RENZO GUBERT * CENTRO POPOLARE AUTONOMISTA: “ I SATELLITI DIVISI TRA I PIANETI SINISTRA E DESTRA FANNO GLI INTERESSI DEI DUE PIANETI “

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14.35 - domenica 5 settembre 2021

Caro Direttore,

prima l’UpT con l’intervento di Dellai, poi il PATT e il giorno seguente il PD, con i rispettivi segretari politici, l’Adige ha dato voce a chi considera positivo ricostruire un centro popolare autonomista che rafforzi la sinistra nella competizione elettorale provinciale – regionale del 2023, con evidenti riflessi anche sulle elezioni nazionali che la precedono. Le sconfitte subite dalla coalizione di centro-sinistra nelle precedenti elezioni nazionali e provinciali-regionali e l’esperienza poco incisiva di opposizione a livello provinciale inducono ad attrezzare per tempo un quadro politico competitivo.

Interessante notare che la medesima situazione del  centro-sinistra autonomista, e in particolare la frammentazione dell’area un tempo presidiata dall’UpT  (e, più indietro nel tempo, dalla Civica Margherita) si può rilevare nella coalizione “popolare autonomista per il cambiamento”, in particolare per le formazioni che si richiamavano al “centro popolare autonomista”, che aveva raccolto tradizioni politiche civiche, popolari e autonomiste. Simmetrica anche la situazione per quanto riguarda i partiti maggiori. Da un lato il PD e dall’altra la Lega, ciascuno, rispettivamente, alla sinistra e alla destra, con formazioni di minor rilievo.

Dato che è improbabile che a livello provinciale (come per i comuni) si cambi il sistema elettorale , a differenza forse di quello per le nazionali, il gioco democratico tenderà a confermarsi bipolarizzato, da un lato il centro-sinistra e dall’altro il centro-destra, ciascuno che compete al centro definendosi “popolare autonomista”.  E per meglio competere al centro entrambi i partiti maggiori dello schieramento tenderanno ad esprimere apprezzamento per una presenza più organizzata e incisiva della parte di centro che pende dalla loro. Il PD lo ha già fatto e presumibilmente lo farà anche la Lega se analoga iniziativa verrà attivata sulla parte di centro che preferisce l’alleanza di centro-destra.

Mi chiedo se esista la possibilità di cambiare il gioco, pur in un sistema maggioritario ad elezione diretta del presidente o del sindaco. Le distanze politiche tra le due parti del centro civico-popolare-autonomista sono a mio avviso complessivamente minori di quelle che la parte che propende a sinistra ha con PD e altre formazioni minori di sinistra e di quelle che la parte che propende a destra ha con la Lega e con la formazione FdI alla sua destra. Comune è il riferimento al popolarismo europeo, la cui parte prevalente fa esplicito riferimento al pensiero sociale cristiano. Anche le liste civiche per lo più si ispirano ai medesimi valori. Per contro la distanza dalla sinistra è evidente e ripetuta non tanto sui diritti sociali, quanto sulle posizioni radicali-individualiste e relativiste che per la sinistra, del PD e dei partiti minori sono diventate segnale di identità, connesse alla questione antropologica (vita umana e famiglia). Anche la distanza dalla Lega (non tutta) e dalla destra  emerge spesso, con riferimento alla concezione dell’Europa e in generale dei rapporti tra livelli di governo sovranazionali (principio di sussiduarietà), allo spazio lasciato a concezioni plebiscitarie e non partecipative della democrazia, alla tutela dell’ambiente naturale. Se le due parti del centro popolare autonomista facessero blocco insieme, area di ispirazione cristiana e area laico-liberale (e ambientlista alla “Laudato sii”), il gioco politico cambierebbe senza che debba cambiare la legge elettorale. Una coalizione civico-popolare-autonomista-laico-liberale potrebbe diventare in Trentino un centro attrattivo per una coalizione e il suo potere contrattuale e programmatico potrebbe garantire che il Trentino non subisca derive radical-individualiste eticamente relativiste o incapaci di regolare flussi immigratori o, d’altro verso, derive populiste o nazionaliste o manipolatrici in direzione negativa dell’ambiente.

Superare fratture  tra due aree di centro popolare-autonomista che datano dal 1994 non è facile, soprattutto per chi di quelle fratture è stato protagonista, ma ai temi sui quali riflettere aggiungerei questo: la ricomposizione del centro, per diventare perno di più vaste alleanze. Se ci si limita ad essere satelliti, divisi tra il pianeta della sinistra e quello della destra, si faranno gli interessi dei due pianeti.

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​​​​Renzo Gubert

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