(Fonte: Maurizio Fugatti) – Reddito di Garanzia: 18 mln di euro di cui oltre il 50% a favore di stranieri! L’istituzione dell’assegno unico familiare, in vigore dal primo di gennaio 2018, includerà tutte le forme di aiuto economico a favore delle famiglie.
Dei 75 milioni di Euro previsti, 18 pare verranno destinati al reddito di garanzia prevedendo un innalzamento del numero di beneficiari visto che l’indicatore Icef verrà portato da 0,13 a 0,16.
Le novità che l’Assessore Olivi presenterà in seduta di Giunta nella giornata di domani, ci portano però ad una doverosa riflessione considerati i dati relativi ai beneficiari emersi negli anni precedenti.
Innanzitutto da sempre sottolineiamo come l’indicatore Icef sia un criterio alquanto contestabile constatato che, riferendosi ad una condizione economica non temporalmente compatibile, darebbe un risultato difforme dalla realtà e penalizzerebbe le famiglie trentine, ree di possedere qualche bene dopo anni di sacrifici e lavoro.
Per questo la Lega Nord Trentino ha chiesto in più occasioni di prevedere, tra i requisiti per potervi beneficiare, i 10 anni di residenza sul territorio provinciale al fine di favorire, principalmente, i nuclei famigliari trentini.
In secondo luogo, numeri alla mano, constatiamo come nel 2012 solo il 48% dei richiedenti era italiano, sale nel 2013 al 50%, stabilizzato nel 2015.
Ma la parte economica vede nel 2012 un’assegnazione del 42% dell’importo ai residenti trentini, nel 2013 del 47% e nel 2014 del 48% (risposta all’interrogazione nr. 1383/XV).
Una situazione scandalosa anche alla luce della crisi economica che ancora oggi sta attanagliando la popolazione trentina. Ecco perché riteniamo sia doveroso rivalutare i criteri ad oggi adottati e promuovere delle forme di aiuto nei confronti della nostra gente.
Auspichiamo in tal senso che il Patt, durante la seduta di Giunta, non percorra la strada ideologica del Pd come finora ha sempre fatto dimenticandosi della popolazione locale pur portando nel suo nome i termini “autonomista” e “trentino” e che sproni per l’individuazione di requisiti e criteri che possano favorire – come beneficiari dell’intervento – proprio la nostra gente.
Ora invece vi sono famiglie trentine che fanno i conti con la disoccupazione e con le poche risorse nel bilancio familiare, alle quali viene sbattuta la porta in faccia perché l’Icef le classificherebbe come persone non bisognose di aiuto soltanto perché posseggono una casa (acquistata o costruita con lavoro e sacrifici), un piccolo terreno o un automobile.
Va bene quindi allargare la platea di coloro che possono accedervi. Ma che questo ancora una volta non vada a favore della popolazione straniera presente in Provincia perché sarebbe l’ennesima forma di discriminazione nei confronti del popolo trentino.
In allegato il comunicato stampa:
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