All’alba di questa mattina la Squadra Mobile di Trento, in collaborazione con l’unità cinofili della Guardia di Finanza, ha eseguito cinque misure cautelari in carcere, richieste dalla Procura della Repubblica di Trento, a carico di altrettanti individui, quattro uomini ed una donna; rispettivamente due di 24 anni, di nazionalità albanese, uno di 23, un altro di 21 anni italiani nonché la ragazza di 22 anni rumena, quest’ultima compagna di uno dei due pusher originari dell’est Europa. Agli indagati è stato contestato il reato di illecita detenzione e vendita di droga.
Le indagini portate avanti dalla Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trento, hanno permesso di delineare un quadro investigativo segnato dalla presenza di due cellule criminali, italiane ed albanesi, dedite entrambi all’approvvigionamento ed alla vendita, all’ingrosso ed al dettaglio, di sostanze psicotrope quali hashish, marjuana e cocaina.
In particolare è stato riscontrato che entrambe le compagini avessero le basi operativa e logistiche, di stoccaggio della droga, in due appartamenti, distanti pochi centinaia di metri l’uno dall’altro, ubicati nel quartiere Piedicastello.
Sono stati proprio alcuni residenti nella zona a ridosso del Castello del Buonconsiglio a dare l’avvio alle indagini della Squadra Mobile di Trento, attraverso una segnalazione inoltrata allo stesso Questore di Trento, in quanto esasperati dal continuo andirivieni di persone, rivelatisi in realtà clienti alla ricerca di droga, a tutte le ore del giorno e della notte, tale da rendere impossibile il riposo nonché di fruire in tranquillità dello spazio verde del parco della Predara, abitualmente frequentato anche da bambini.
Grazie all’aiuto dei cittadini di Trento, gli investigatori della Questura di Trento sono riusciti ad individuare 14 soggetti, per lo più italiani, residenti a Trento ed in provincia, che hanno acquistato hashish e marjuana dai due pusher italiani, pagandola, in rapporto alla quantità, dai 20 ai 100 euro, in circa 400 occasioni dal mese di giugno 2020 a marzo 2021.
Nel corso delle indagini sulla compagine italiane è emerso come i due spacciatori trentini si rifornissero di hashish e marjauna dal gruppo abanese, specializzato anche nella vendita di cocaina.
In particolare gli agenti della Squadra Mobile hanno accertato che dal mese di luglio 2020 al marzo 2021 si fossero rivolti ai due pusher originari dell’est Europa, 33 clienti in circa 350 occasioni, pagando ciascuna dose 50 euro. Inoltre, nel corso delle attività investigative è stato sequestrato un quantitativo di cocaina pari a circa 1000 dosi.
Le indagini hanno permesso di accertare che i contatti con i clienti fossero garantiti dalla compagna di uno dei pusher, la ventiduenne rumena anch’essa arrestata all’alba di oggi. Mentre i due uomini si preoccupassero di approvvigionarsi di cocaina per soddisfare la domanda proveniente da Trento ed anche dalla provincia.
L’operazione “BAD LAND”, che ha preso il nome da un post di uno dei due indagati italiani, utilizzato per indicare il forte senso del controllo del territorio per spacciare la droga, è un’ulteriore conferma di quanto sia fondamentale la collaborazione tra cittadini e Polizia di Stato per reprimere forme di criminalità così odiosa e pervicace, quali la vendita di sostanze stupefacenti.