(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Ancora persecuzioni e maltrattamenti in famiglia, ancora un arresto per violenze domestiche. Nella giornata di ieri, gli Agenti della Squadra “Volanti” della Polizia di Stato, durante i consueti servizi di prevenzione generale e di controllo del territorio, sono stati inviati dalla Centrale Operativa della Questura, allertata da una richiesta di aiuto pervenuta sul numero di emergenza “112 NUE”, con la quale si segnalava che dalle parti di via Resia era presente una donna nei pressi dell’abitazione dell’anziana madre nonostante fosse destinataria della Misura Cautelare dell’Allontanamento dalla Casa familiare e del Divieto di Avvicinamento e di Contatto con la stessa emesso dal G.I.P. del Tribunale di Bolzano nell’ambito di un procedimento penale per maltrattamenti in famiglia.
In considerazione della gravità e della delicatezza della situazione prospettata nella richiesta di intervento, gli Agenti delle “Volanti” giungevano in pochi minuti presso lo stabile oggetto della segnalazione; qui, di fatto, individuavano la donna segnalata la quale, dal cortile interno, aveva fatto indebitamente ingresso nello stabile ove abita il genitore.
Dopo aver fermato la donna i Poliziotti raccoglievano le dichiarazioni della vittima, la quale con tristezza d’animo mista e vero e proprio terrore raccontava come la figlia, poco prima, si fosse presentata al portone esterno dello stabile, suonando con insistenza al suo citofono; non avendo ottenuto alcuna risposta, la figlia trovava comunque il modo di entrare e di posizionarsi davanti alla porta di casa, bussando insistentemente e provocando nella madre un grave stato di ansia e di paura, tanto da spingerla a chiamare la Polizia e da rimanere in contatto telefonico con i Poliziotti della Centrale Operativa della Questura sino al sopraggiungere dei loro colleghi, in modo tale da avere conforto, sostegno e rassicurazione .
Una volta condotta in Questura la persecutrice, l’anziana Signora poteva tirare un sospiro di sollievo e ringraziare gli Agenti che la avevano salvata da una situazione insostenibile, i quali poi provvedevano a farla assistere da altri familiari, fatti nel frattempo giungere a casa sua.
Al termine degli atti di Polizia Giudiziaria, la donna veniva tratta in arresto nella flagranza del reato di violazione della Misura Cautelare emessa dal GIP, e condotta presso la Casa Circondariale di Trento.
In considerazione di quanto accaduto e dei precedenti a suo carico, il Questore della Provincia di Bolzano Paolo Sartori, dopo aver attivato al riguardo la Divisione Anticrimine della Questura, ha disposto l’avvio della procedura finalizzata alla emissione nei confronti dell’arrestata la Misura di Prevenzione Personale della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.
“I maltrattamenti in famiglia, oltre a rappresentare una forma di reato particolarmente odiosa in quanto commessa a danno di vittime spesso non in grado di potersi difendere, rappresenta un grave problema culturale – ha evidenziato il Questore della Provincia di Bolzano Paolo Sartori –. La Polizia di Stato rappresenta uno snodo fondamentale di
una rete composta da Istituzioni, Enti locali, Centri antiviolenza ed Associazioni di volontariato, ed è da sempre in prima linea, anche con Progetti specifici, nell’indicare percorsi di presa di coscienza e di consapevolezza del disvalore di quanto commesso, nonché con l’obiettivo di aiutare le donne a difendersi, a chiedere aiuto ed a denunciare le violenze subite”.