(Fonte: Maurizio Fugatti) – Quarto attacco dell’orso ad Agrone. A poche centinaia di metri dall’abitato. Azioni urgenti per tutelare attivita’ montane, cittadini e turisti.
Due pecore morte e recinzione danneggiata. Questo è il resoconto dell’attacco compiuto dal plantigrado ad Agrone, frazione del Comune di Pieve di Bono-Prezzo, a danno dell’azienda agricola Fratelli Armani situata a poche centinaia di metri dalle abitazioni. Purtroppo, come ricordato da uno dei proprietari, questa è la quarta visita dell’animale e l’esasperazione e la paura hanno ormai raggiunti livelli insopportabili.
Sette, in totale, le pecore perse e ingenti i danni provocati a seguito delle incursioni. Comprensibile lo stato d’animo quindi degli Armani che si dicono pronti a vendere il bestiame restante e che si interrogano su come poter mettere in sicurezza tra circa un mese le mucche che dall’altura rientreranno in Valle.
Come sottolineato in più occasioni, sia per gli attacchi dell’orso sia per quelli compiuti dal lupo, la Provincia deve seriamente iniziare a porre in atto azioni concrete che salvaguardino l’operato e la presenza delle attività di montagna e del comparto zootecnico nonché volte a garantire la sicurezza a residenti e turisti preso atto che l’orso non pare più temere l’uomo visti gli attacchi compiuti a poche centinaia di metri dalle abitazioni.
Una situazione preoccupante alla quale devono davvero seguire, come più volte richiesto dalla Lega Nord Trentino, politiche efficaci e concrete come ad esempio la sterilizzazione degli esemplari femmina di orso in età riproduttiva e il trasferimento degli esemplari in sovrannumero nonché la cattura di quelli pericolosi.
Se ciò non verrà attuato al più presto le attività in montagna spariranno e il flusso turistico diminuirà. Conseguentemente, con l’abbandono del territorio da parte dell’uomo, l’orso avrà ancora più spazi disponibili e aumenterà i propri attacchi e la propria riproduzione con possibili ripercussioni anche sulla fauna presente.
Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere:
1. Considerato che l’Azienda in questione ha subito già quattro attacchi con la perdita di sette capi di bestiame e che l’orso si spinge sempre più verso i centri abitati, quali siano le azioni immediate che la Provincia intende mettere in atto sia per tutelare le attività presenti in montagna e la sicurezza di cittadini e turisti;
2. Se l’esemplare che ha attaccato per la quarta volta sia lo stesso delle precedenti incursioni;
3. Quali e quanti monitoraggi sono stati svolti dal Servizio forestale nella zona e quali gli esiti.
A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.
In allegato l’interrogazione contenuta nel comunicato stampa:
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Foto: da archivio Pat
