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PROVINCIA AUTONOMA TRENTO * COVID: FUGATTI E FERRO: « SOLO UNITI SI PUÒ SCONFIGGERE LA PANDEMIA, DA TUTTI OCCORRE UN ATTO DI RESPONSABILITÀ »

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17.51 - lunedì 6 dicembre 2021

Solo uniti si può sconfiggere il Covid: l’appello del presidente Fugatti e del direttore generale Apss Ferro. Occorre un atto di responsabilità da parte di tutti i cittadini e le cittadine della provincia.

Il Trentino ha fatto molto e sta facendo moltissimo per mettere in sicurezza la salute e l’economia della sua terra. Ma per evitare che si vada in zona gialla e vivere una nuova fase difficile a causa della pandemia occorre un atto di responsabilità da parte di tutti i cittadini e le cittadine della provincia, per proteggere se stessi e gli altri. Chi non si è mai vaccinato e chi deve fare la terza dose ha l’occasione di farlo da subito, grazie alla Maratona vaccinale in corso. Il tempo stringe, occorre vaccinarsi subito per poter evitare nuovi morti, nuove restrizioni, nuove chiusure.

Tocca a voi cittadini farlo, bisogna agire ora per poter sconfiggere il Coronavirus. E’ stato questo il senso dell’appello che il presidente Maurizio Fugatti e il direttore generale f.f. dell’Azienda sanitaria Antonio Ferro hanno rivolto ai trentini durante la diretta Facebook dal Centro vaccinale di Lavis.

“La situazione sta peggiorando dal punto di vista dei ricoveri e delle terapie intensive e i numeri di oggi ci dicono che c’è il rischio di entrare in zona gialla, anche se i dati dovranno essere monitorati attentamente nei prossimi giorni – sono state le parole del presidente Fugatti -. Per questo vogliamo rafforzare l’appello alla vaccinazione, anche a coloro che hanno prenotato già la terza dose nelle prossime settimane, chiediamo di anticipare la data, perché la scienza ci dice chiaramente che la protezione dopo il quinto mese inizia a calare. Proprio per questo, e per convincere gli indecisi, abbiamo messo in piedi un’operazione molto importante, la maratona vaccinale che ormai ha superato la soglia delle 59 mila prenotazioni, di cui 37 mila già somministrati a mezzogiorno di oggi; dobbiamo mettere in sicurezza il Trentino dal punto di vista sanitario, economico, turistico”.

A entrare nel dettaglio dei dati è stato quindi il direttore Ferro: “Il numero di contagi ha superato ampiamente il parametro previsto per la zona gialla di 50 ogni centomila, siamo infatti ad oltre 200, i posti letto occupati in area medica sono attualmente 73 e il limite fissato è vicinissimo ovvero 78, analogamente per le terapie intensive il parametro del 10% di posti occupati è stato sforato, perché abbiamo 10 persone ricoverate su una novantina di posti disponibili”. Purtroppo si tratta di una escalation annunciata: “Sul fronte del numero di ingressi in ospedale – ha proseguito il dottor Ferro – la prima settimana eravamo a 2/3 ingressi al giorno, dal 14 al 19 novembre eravamo a 6, la scorsa settimana sono saliti a 8, ieri vi sono stati 9 ricoveri con solo 3 dimissioni”.

Sul fronte delle percentuali di persone vaccinate rispetto alle diverse aree del Trentino ci sono discrepanze: “In Val di Sole il 12% di persone che potenzialmente potrebbero vaccinarsi non lo hanno ancora fatto a fronte di un rimanente 88% che si è vaccinato, ma in Val di Fassa questa percentuale sale al 20%, mentre in val di Fiemme e Primiero è al 18%; i rimanenti territori si attestano fra il 14-15%”. Un altro interessante aspetto riguarda i ricoveri: “A inizio novembre – ha aggiunto il direttore Ferro – la percentuale dei non vaccinati era il 68%, contro il 32% di quelli vaccinati con due dosi, attualmente notiamo un’inversione nei ricoveri: 53% vaccinati e 47% non vaccinati. Attenzione, sono due platee completamente diverse, perché si parla dell’85% della popolazione vaccinata contro il 15% di chi non lo è. In sostanza chi non è vaccinato ha 9 volte di più la possibilità di finire ricoverato e, attualmente, i decessi avvengono solo fra persone non vaccinate. Ma è un aspetto che ci dice anche che il vaccino perde efficacia mano a mano che ci si allontana dalla data del richiamo”. Di qui l’importanza della terza dose: “Nelle Rsa a inizio autunno erano iniziati alcuni focolai Covid, ma sono stati arginati nel momento in cui siamo passati a una rapida somministrazione della terza dose”.

I dati, sostanzialmente, preoccupano: “Stiamo ‘ingessando’ il sistema sanitario che si deve concentrare solo sul Covid, siamo in una fase di ristrutturazione dei posti letto con la loro conversione in posti Covid. L’unico sistema per arginare questo aumento è il vaccino” ha concluso il dottor Ferro.

 

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