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PREZZI: ISTAT, IN ITALIA BOLZANO LA CITTA’ PIU’ CARA (+2,1%) SECONDA TRENTO (+2,0%)

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12.08 - giovedì 13 aprile 2017

(Fonte: Ufficio stampa Istat, Istituto nazionale di statistica) – Nel mese di marzo 2017, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, non varia su base mensile e registra un aumento dell’1,4% rispetto a marzo 2016 (da +1,6% di febbraio), confermando la stima preliminare.

Ad essere determinato principalmente dai Beni energetici non regolamentati (+11,3%) e dagli Alimentari non lavorati (+6,2%), la cui crescita è in calo rispetto al mese precedente quando era pari a +12,1% per i primi e a +8,8% per i secondi. A sostenere l’inflazione si aggiunge la dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,5%, in lieve accelerazione da +2,4% di febbraio).

Di conseguenza, l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di un solo decimo di punto percentuale (+0,7%, da +0,6% del mese precedente), mentre quella al netto dei soli Beni energetici scende a +1,2%, da +1,3% di febbraio.

 

 

 

In allegato la tabella grafica contenuta nel comunicato stampa:

 

 

 

 

 

La stabilità su base mensile dell’indice generale è il risultato di variazioni pressochè nulle dei prezzi di buona parte delle tipologie di prodotto. Fanno eccezione i prezzi dei Beni alimentari non lavorati, la cui diminuzione (-2,7%) è compensata dall’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,1%).

Su base annua la crescita dei prezzi dei beni rallenta (+1,7%, da +2,0% di febbraio), mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi sale a +1,0%, da +0,9%. Pertanto, a marzo il differenziale inflazionistico negativo tra servizi e beni si ridimensiona portandosi a -0,7 punti percentuali (da -1,1 di febbraio).

L’inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,1% per l’indice generale, a +0,3% per la componente di fondo. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,9% su base mensile e registrano un aumento del 2,3% su base annua (era +3,1% a febbraio).  Scendono dello 0,4% in termini congiunturali e registrano una crescita su base annua del 2,7%, da +3,2% del mese precedente.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta dell’1,9% su base mensile e dell’1,4% su base annua (la stima preliminare era +1,3%), da +1,6% di febbraio.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi, al netto dei tabacchi, non varia su base mensile e registra un aumento dell’1,4% nei confronti di marzo 2016.

 

 

 

 

 

 

 

In allegato il documento contenuto nel comunicato stampa:

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