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PREFERENZA GENERE: COMITATO NON ULTIMI, NON MOLLIAMO E NON CI ARRENDIAMO

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05.13 - venerdì 12 maggio 2017

(Fonte: Comitato non Ultimi) – La pagina scritta dal Consiglio provinciale nella giornata del 10 maggio 2017 è da dimenticare.

Nessuna presa ha fatto nella minoranza la possibilità di accogliere il tentativo di superamento dell’ostruzionismo messo in opera dal Presidente Rossi,  con 
l’unica eccezione del consigliere Bezzi, co-firmatario con la consigliera Maestri del disegno di legge.

Nell’opposizione ha prevalso quindi il gioco tattico di chi preferiva non entrare nel merito, ma, esasperando il regolamento d’aula, semplicemente bloccare l’approvazione di una legge.

E non ha avuto alcuna importanza che questa legge si richiamasse ad un principio di equità di diritti nella rappresentanza istituzionale tra uomini e donne.

Eppure, il problema l’avevano sotto gli occhi: bastava contare il numero di consigliere difronte a loro, conseguenza dell’attuale legge, che tanto hanno difeso: appena 6 su 35 !

Un percorso tortuoso quello di questo ddl, che non sempre ha visto quella convinzione piena che ci si aspetta da chi inserisce nel proprio programma di governo un simile provvedimento.

Il Comitato Non Ultimi vuole ringraziare tutti coloro che fuori dal Palazzo, in questo anno e mezzo, non hanno chiacchierato ma hanno agito concretamente e con testimonianze vere hanno sostenuto un principio così importante.

Ricordiamo tutti i Comuni e le Comunità di Valle che, non senza dibattito, hanno portato alla votazione nelle loro assemblee elettive un documento di forte sostegno a questo provvedimento.

Ricordiamo tutti i cittadini e le cittadine che hanno firmato, nei vari momenti di partecipazione ai gazebo, il documento di sostegno al disegno di legge ed hanno inviato al Presidente Rossi le cartoline per ricevere simbolicamente come regalo di Natale la doppia preferenza di genere.

Ricordiamo le associazioni, i corpi intermedi,  i sindacati, la Confindustria, l‘Università che si sono più volte espressi a favore su questo tema.

E, infine, rivolgiamo un sentito ringraziamento a tutti/e coloro che sulla stampa hanno animato il dibattito al riguardo.

Il Trentino che partecipa c’è e si è fatto sentire, in maniera decisa ed a gran voce. Ed il Comitato ha cercato di amplificare quella voce, sostenendola.

Il  Palazzo, quei consiglieri, invece, hanno scelto di non ascoltare il Trentino che oggi è rimasto ultimo in materia di diritti, in un contesto nazionale che già nel lontano 2012 quella legge ha approvato con maggioranza parlamentare vasta e di nutrita trasversalità politica!

Noi non molliamo e non ci arrendiamo, anche se ci chiediamo quando quella maturità parlamentare  la potremo vedere  anche nella nostra aula consigliare provinciale e regionale.

 

 

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Il Comitato Non Ultimi

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