News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

POLO AEROPORTUALE NORD EST * DATI TRAFFICO: « 15 MILIONI I PASSEGGERI TRASPORTATI NEL 2022 (81% RISPETTO AL 2019), A VERONA MOVIMENTAZIONE PARI A 3 MILIONI DI PERSONE »

Scritto da
16.12 - martedì 31 gennaio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

///

 

I dati sulla movimentazione dei passeggeri registrata negli scali del Polo Aeroportuale del Nord Est nel corso del 2022. Nel periodo considerato, il Polo Aeroportuale Nordest, che comprende gli scali di Venezia, Treviso, Verona e Brescia, ha movimentato circa 15 milioni di passeggeri, con un recupero dell’81% del traffico del 2019, anno di riferimento prima della crisi determinata dalla pandemia. Un dato ancora più rilevante se si pensa che il primo trimestre è stato condizionato negativamente dalla diffusione della nuova variante omicron e dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina.

L’aeroporto di Verona ha registrato circa 3 milioni di passeggeri nel corso del 2022, recuperando l’82% dei volumi di traffico del 2019. Un ottimo risultato, se si considera che nel 2019 il mercato russo, oggi totalmente assente, contava oltre 235mila passeggeri, circa il 6,5% del traffico complessivo.

 

///

POLO AEROPORTUALE DEL NORD EST – Aeroporti di Venezia (SAVE), Treviso (AER TRE), Verona e Brescia (CATULLO). Polo Aeroportuale del Nord Est: nel 2022 trasportati complessivamente circa 15 milioni di passeggeri, in forte recupero rispetto al 2019. Il Polo Aeroportuale Nordest, che comprende gli scali di Venezia, Treviso, Verona e Brescia, ha movimentato circa 15 milioni di passeggeri nel corso del 2022, con un recupero dell’81% del traffico del 2019, anno di riferimento prima della crisi determinata dalla pandemia.

Dopo un primo trimestre condizionato negativamente dalla diffusione della nuova variante omicron e dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, a partire dal secondo trimestre dell’anno si sono espresse potenzialità solo temporaneamente frenate, intercettate per tempo dalle compagnie aeree che, nonostante il contesto ancora instabile, hanno messo in vendita voli, capacità e destinazioni. L’87% del traffico del 2022 è stato generato a partire dal mese di aprile.
L’analisi dei dati distinti per aeroporto evidenzia come ognuno degli scali stia progressivamente recuperando quote di traffico, grazie ad un coordinamento in un unico sistema che favorisce un dialogo sinergico con le compagnie aeree.

 

///

Aeroporto “Marco Polo” di Venezia

I passeggeri movimentati sullo scalo di Venezia nel 2022 sono stati oltre 9,3 milioni, di cui oltre 1 milione al mese da giugno a settembre, con un recupero dell’81% sul traffico 2019.

I primi 4 vettori per contribuzione passeggeri sono basati al Marco Polo: Ryanair e Wizz Air hanno aperto le loro basi quest’anno, aggiungendosi a quelle già esistenti di easyJet e Volotea, che complessivamente garantiscono al territorio un’ottima accessibilità sia internazionale che domestica, con un ampio network di destinazioni punto a punto.
I vettori network hanno svolto un ruolo strategico nel recupero dei flussi internazionali e intercontinentali attraverso i loro hub europei, contribuendo a soddisfare una domanda di mercato ben superiore alla capacità offerta dai collegamenti diretti di lungo raggio. Le cinque principali compagnie aeree network sono state Air France, Lufthansa, British Airways, Iberia e KLM, la cui complessiva incidenza sul traffico dello scalo è stata pari al 18%.
Il mercato domestico si è confermato principale mercato di riferimento, con oltre 2,2 milioni di passeggeri, pari al 24% del traffico complessivo del 2022. I principali mercati internazionali sono stati Francia, Gran Bretagna e Spagna.
Le destinazioni preferite sono state: Parigi, Barcellona, Catania, Napoli e Madrid.

Con la stagione estiva 2022, dopo oltre due anni, il Marco Polo ha riaffermato il suo ruolo di terzo aeroporto intercontinentale nazionale, riattivando sostanzialmente tutte le rotte storiche per il Nord America (New York JFK, New York Newark, Atlanta, Philadelphia, Toronto, Montreal). Verso est, si riconferma con successo il volo di lungo raggio su Dubai, già riattivato a luglio 2021.
Nel corso del 2022 sono stati circa 500mila i passeggeri su destinazioni dirette lungo raggio, con un riempimento medio dell’83%.
Oltre ad essere una destinazione di crescente interesse per il mercato italiano, Dubai rappresenta uno snodo fondamentale per i collegamenti con l’Asia, grazie anche alla riapertura di mercati strategici per il nostro bacino d’utenza come Giappone, Corea del Sud e Cina, recentissimamente riapertasi al traffico internazionale.
Nell’estate 2023, oltre alla riconferma dei voli sul Nord America, il network intercontinentale si arricchirà con i nuovi collegamenti di medio raggio sull’Arabia Saudita (Riyad e Jedda) e su Smirne, in Turchia.

 

 

Aeroporto “Antonio Canova” di Treviso

Lo scalo di Treviso ha gestito oltre 2,6 milioni di passeggeri da inizio anno, con un recupero dell’81% dei flussi del 2019.
Per tutto il periodo estivo, lo scalo ha conseguito un volume medio di 250.000 passeggeri al mese. Una crescita alimentata dagli investimenti sullo scalo di Ryanair (a giugno 2021, con la riapertura dello scalo, ha inaugurato una sua base operativa stabile con 2 aeromobili) e Wizz Air, che insieme garantiscono l’offerta di un vasto network di destinazioni “punto a punto”.
Ryanair ha registrato oltre 2,2 milioni di passeggeri nel corso del 2022 (81% del traffico rispetto al 2019). Wizz Air ha movimentato oltre 400mila passeggeri, in linea con il 2019.

I principali mercati internazionali nel corso del 2022 sono stati Romania (320mila passeggeri) e Spagna (307mila). L’89% dei passeggeri ha viaggiato su destinazioni internazionali; i passeggeri su destinazioni domestiche sono stati 284mila.
Principali rotte nel corso del 2022 sono state Bruxelles, Bucarest, Tirana, Lamezia Terme e Parigi.

 

 

Aeroporto “Valerio Catullo” di Verona

L’aeroporto di Verona ha registrato circa 3 milioni di passeggeri nel corso del 2022, recuperando l’82% dei volumi di traffico del 2019. Un ottimo risultato, se si considera che nel 2019 il mercato russo, oggi totalmente assente, contava oltre 235mila passeggeri, circa il 6,5% del traffico complessivo.
Il principale mercato è quello domestico, con quasi 1,4 milioni di passeggeri (46% del traffico complessivo), mentre in campo internazionale è il mercato inglese a guidare la classifica, seguito da Germania, Albania, Spagna, Egitto e Grecia.
Principali destinazioni sono state Catania, Palermo, Bari, Cagliari e Londra LGW.
Nel corso dell’anno è ripresa l’operatività sulle destinazioni turistiche di lungo raggio, che hanno movimentato circa 30 mila passeggeri (principali mercati: Rep. Dominicana, Maldive, Tanzania e Kenya).
Ryanair è stato il primo vettore dello scalo per traffico passeggeri nel corso del 2022, con 950mila passeggeri (32% del traffico complessivo), seguito da Volotea, Neos e Wizz Air.

La base di Volotea, vettore di riferimento per lo scalo veronese, insieme ai crescenti investimenti di Ryanair e Wizz Air, hanno contribuito a soddisfare le esigenze del bacino d’utenza. Nell’estate, il traffico internazionale è decollato con 6 nuove destinazioni: Parigi CDG, Barcellona, Amburgo, Malta, Porto e Palma di Maiorca. La base veronese di Neos (gruppo Alpitour) continua ad offrire un ventaglio di rotte domestiche (prevalentemente estive verso l’Italia insulare e meridionale) e internazionali di medio e lungo raggio, confermando la leadership del Catullo nel mercato turistico outgoing.

 

 

Aeroporto “Gabriele D’Annunzio” di Brescia

L’aeroporto di Brescia ha confermato la sua vocazione di scalo cargo, gestendo un volume complessivo di quasi 39mila tonnellate di merce, in sostanziale equilibrio rispetto al 2021 (+26,9% rispetto al 2019).
Scalo hub di Poste Italiane, il segmento postale ha rappresentato nel 2022 il 63% dei volumi cargo complessivi aeroportuali, con 24.550 tonnellate, a cui si sono aggiunte 14.397 tonnellate di merce movimentate via aerea.

 

 

///

AEROPORTI 2030: “Il 2022 si avvicina ai livelli preCovid, anno di svolta per ripresa del traffico aereo e transizione green”. Il presidente Celotto “Avanti così per lavorare insieme sugli obiettivi 2050”

Il 2022 è stato un anno importante per il settore aeroportuale: gli scali italiani hanno registrato complessivamente 164,6 milioni di passeggeri, raggiungendo oltre l’85% dei volumi di traffico del 2019, ultimo anno preCovid, in cui il sistema aeroportuale italiano aveva raggiunto i 193 milioni di passeggeri. Per Alfonso Celotto, Presidente di AEROPORTI 2030 “la forte ripresa dei volumi di traffico aereo rispetto agli ultimi anni e l’avvio di importanti iniziative tese al perseguimento degli obiettivi di transizione green, di innovazione tecnologica e di connessione intermodale del comparto consentono di guardare con rinnovato slancio allo sviluppo del sistema aeroportuale italiano”.
Dopo la forte crisi registrata nel 2020 (53 milioni di passeggeri/anno, pari al -73% rispetto al 2019) e nel 2021 (81 milioni di passeggeri/anno pari al -58% rispetto al 2019), i dati annuali confermano dunque un positivo trend di crescita, che ha contribuito a ridurre il gap negativo rispetto ai volumi pre-pandemia.

Dopo una partenza lenta nei primi mesi dell’anno dovuta alla comparsa e diffusione della variante Omicron, aggravata dal conflitto in Ucraina (a gennaio il sistema aeroportuale italiano segnava ancora un -49,8% rispetto al 2019) il traffico aereo è significativamente aumentato a partire dalla stagione summer e per tutta la seconda parte dell’anno, anche grazie alla progressiva apertura di alcuni mercati ai viaggi non essenziali (a dicembre il gap con il 2019 si è ridotto al -10,1%).
Più rapida e marcata la ripresa della connettività domestica e intra europea, mentre i collegamenti intercontinentali hanno risentito maggiormente degli effetti della crisi pandemica e delle restrizioni di viaggio.
I movimenti aerei hanno superato la soglia di 1,4 milioni, segnando un miglioramento rispetto al 2021 del 55% e recuperando sul 2019 quasi il 90%.
Il recupero del segmento cargo può dirsi completato, con 1.107.501 tonnellate di merce trasportata, attestandosi, così, ad un +0,3% rispetto ai volumi del 2019.

Nonostante le più recenti stime di Eurocontrol collochino il pieno recupero dei volumi di traffico aereo pre-pandemia al 2025, i dati del 2022 costituiscono un risultato complessivamente positivo (soprattutto se si guarda all’andamento annuale).
Diversamente da quanto avvenuto in numerosi scali europei durante i mesi estivi, dove si sono registrati pesanti ritardi e disservizi riconducibili alla carenza di organico, il sistema aeroportuale nazionale ha retto, grazie anche alle misure di salvaguardia dei livelli occupazionali adottate in Italia (cassa integrazione e Fondo trasporto aereo).
“L’aeroporto del futuro, smart e sostenibile – continua Celotto – è già realtà: dobbiamo lavorare sempre di più in questa direzione per favorire lo sviluppo di tutto il sistema aeroportuale nazionale in questa direzione ed essere pronti ad intercettare le nuove opportunità che la transizione green e l’innovazione tecnologica ci offrono per costruire insieme gli AEROPORTI del 2050”.
Il 2022 infatti è stato anche l’anno che ha visto il concreto avvio di importanti progetti e partnership tese a costruire gli aeroporti del futuro: sempre più interconnessi, intermodali, sostenibili e smart, in vista dell’obiettivo Net Zero che l’Agenda europea ha fissato per il 2050. Ed è anche per questo che nell’anno appena concluso è stato lanciato il Patto per la Decarbonizzazione del Trasporto Aereo, un progetto promosso da Aeroporti di Roma, che coinvolge i principali player industriali, stakeholder istituzionali ed Associazioni, tra cui AEROPORTI 2030, per il raggiungimento dei target di sostenibilità del comparto aereo.

Anche l’implementazione di carburanti alternativi ha subito un’accelerazione: l’aeroporto di Fiumicino, primo scalo italiano a disporre di Sustainable Aviation Fuel (SAF), ha visto l’avvio di due tratte (Roma-Venezia e Roma-Barcellona) alimentate con biocarburante per l’aviazione ricavato da materie prime rinnovabili. L’aeroporto di Venezia è stato il primo scalo italiano a siglare un accordo per la promozione dell’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico sostenibile nel settore aeroportuale e nel trasporto aereo.
Altri significativi passi in avanti sono stati fatti sul piano del trasporto intermodale: dall’approvazione di importanti progetti di collegamenti ferroviari con gli aeroporti (cd. Intermodalità ferro-aria), come la bretella di Venezia, all’attuazione del primo test in volo in Italia di un prototipo di veicolo elettrico a decollo verticale (e-VTOL), che rappresenta una delle forme di mobilità innovativa e sostenibile più promettenti per i prossimi anni (cd. Intermodalità aria-aria).
“Il perseguimento di tali obiettivi richiede non solo un’accelerazione nello sviluppo sostenibile delle infrastrutture aeroportuali, nell’utilizzo di bio-fuels, nella digitalizzazione dei servizi e delle operazioni, ma impone al sistema del comparto aereo uno sforzo che deve essere portato avanti con determinazione e con l’adeguato sostegno pubblico”, conclude il presidente di AEROPORTI 2030 Alfonso Celotto.

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.