L’impegno della Polizia di Stato nel contrasto al terrorismo online: concluso il “RAD – Referral Action Day” di Europol, oscurati 2000 contenuti. Conclusa in tutta Europa, sotto l’egida di Europol – l’Agenzia di contrasto dell’Unione Europea che riunisce le forze dell’ordine dei diversi Paesi – l’operazione “RAD – Referral Action Day against antisemitism”, per la rimozione di ogni tipo di contenuto dal tenore negazionista e suprematista. L’Action Day è stato coordinato dall’Unità di riferimento per Internet dell’Unione Europea (EU IRU) e ha coinvolto le forze dell’ordine di 18 Paesi[1], che hanno lavorato in collaborazione con i principali fornitori di servizi online.
In prima linea la Polizia di Stato, che ha partecipato all’operazione con gli operatori del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica e della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, specialisti che operano con prerogative esclusive nel particolare settore del contrasto al terrorismo online.
L’attività in argomento ha preso di mira un’ampia gamma di contenuti illeciti, tra cui il c.d. Hate Speech, la negazione dell’Olocausto, la glorificazione della violenza contro la comunità ebraica, con l’obiettivo principale di rimuovere i contenuti illegali presenti sulla rete e garantire l’adesione delle piattaforme online alle normative europee in materia di discriminazione razziale.
In particolare, l’operazione appena conclusa nasce dal notevole incremento di contenuti eversivi, dovuto anche agli eventi del 7 ottobre e all’attuale contesto geopolitico internazionale, spesso diffusi anche all’interno di piattaforme di comunicazioni online riservate ed animate da utenti legati da ideologie estremiste, perfino jihadiste.
In totale, sono stati identificati e segnalati complessivamente circa 2.000 contenuti illeciti da Europol e dai Paesi partecipanti ai fornitori di servizi online per la rimozione. Tra queste risorse digitali, circa 160 url – riferibili principalmente ad account presenti sui social e app di messaggistica – sono state inserite all’interno della piattaforma denominata PERCI dagli esperti della Sezione Cyberterrorismo della Postale, per la successiva rimozione.