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POLITICA: FI-AN TRENTINO, DOBBIAMO RITORNARE UNITI STOP A PERSONALISMI

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16.47 - domenica 8 gennaio 2017

(Fonte: Fi-An Trentino) – Si è svolta ieri sera la consueta cena di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale a Trento, che ha raccolto iscritti, amici e simpatizzanti per rinnovare gli auguri per il nuovo anno e guardare agli impegni per il 2017. La serata è stata un momento per conoscere nuove giovani leve e ritrovarsi con chi ha fatto e fa ancora parte della storia di questo partito che vede in Marika Poletti la responsabile provinciale, la quale ha deciso di cucinare personalmente per tutti: un modo tangibile per dimostrare la stima e la riconoscenza verso tutti coloro che hanno deciso di impegnarsi nelle attività del partito. Ad aprire ufficialmente la serata è stato il saluto della Poletti, che ha ricordato a tutti come la politica, quella vera, è fatta di “pazienza e determinazione”. “Se non lo faremo noi, ogni spazio vuoto verrà occupato da chi della distruzione della nostra nazione ne ha fatto il programma di vita e da tutti coloro che degli ideali della destra fanno il proprio lavoro o, per meglio dire, un’utile alternativa a trovarsi un lavoro.

Dobbiamo ritornare uniti, perché le sfide che ci aspettano sono troppo importanti per lasciare spazio ai personalismi”. “E’ il momento – dice Poletti – di creare una casa comune per tutta la destra e per coloro che hanno messo a fuoco il nostro primo impegno: predisporre un progetto per il Trentino per stendere il quale non accetteremo ordini da Roma, Milano o Genova”. Poletti continua, entrando nel dibattito politico degli ultimi giorni, sottolineando come sia un gesto gravemente irresponsabile quello di “fomentare polemiche interne al fronte di coloro che pongono come alternativa all’attuale sistema, governato dalla sinistra e la sua stampella, sedicente autonomista.”

La data, il 7 gennaio, è stata anche l’occasione per la Poletti, di ricordare la strage di Acca Larentia: l’assassinio di giovani militanti del Fronte della Gioventù avvenuto a Roma proprio il 7 gennaio del 1978, uno di quegli episodi oscuri e tragici della nostra storia recente, che troppo spesso si finge di non ricordare, forse perché scomoda memoria di una sinistra violenta e assassina, che mal si abbina all’immagine pacifista, sofisticata e quasi santificata che se ne vuole dare ai giorni nostri. Il discorso di benvenuto di Marika Poletti si è concluso citando una targa a memoria proprio dei fatti di Acca Larentia in cui ci si domanda: “E’ stato inutile? Non lo so, ma ci credevi”, parole che nel contesto dal quale arrivano hanno un retrogusto amaro, ma potano in sé una verità indiscutibile: l’importante non sono i propri fini o tornaconti, l’importante è credere in quello che si fa.

 

 

 

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