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PISCINA MERONI RIVA DEL GARDA: BOTTAMEDI, SOFFRE DI SPAZI TOTALMENTE INADEGUATI

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08.36 - giovedì 9 febbraio 2017

(Fonte: Manuela Bottamedi) – La piscina Meroni di Riva del Garda, nata nei primi anni 80 e mai toccata, soffre di vecchiaia e di spazi totalmente inadeguati alle pressanti richieste di un numero sempre maggiore di fruitori: sportivi, amatori, famiglie, turisti (tre milioni e mezzo di presenze annue). La situazione è ormai allo stremo e la richiesta di urgente ampliamento e ristrutturazione viene proprio da chi, ogni giorno, ci lavora o vi si reca per le tante attività sportive e sociali che la Meroni promuove. La petizione, che ho firmato anch’io due mesi fa con entusiasmo e convinzione, è stata consegnata stamattina alla Presidenza del Consiglio provinciale e arriverà a breve in terza Commissione.

Ho accompagnato volentieri i promotori della petizione dal Presidente Dorigatti perchè alla Meroni sono affezionata, avendomi accolta in tante gare di nuoto del passato. Ma ciò che mi ha spinto ad aderire alla causa non è solo una questione personale. È prima di tutto una questione politica: la Meroni che soffre (insieme alla Manazzon di Trento) è l’emblema dell’attuale grave immobilismo dell’amministrazione comunale e provinciale in tema infrastrutturale. Le infrastrutture e le opere pubbliche sono il principale volano dello sviluppo sociale ed economico di una comunità, ma nell’Alto Garda tutto è fermo.

Andata ai privati l’ultima area strategica in fascia lago (la Cattoi), pare che anche la Loppio-Busa, il compendio Miralago, la Colonia Pavese, la piscina, la ciclabile del Garda e gli ex sanatori di Arco debbano rimanere nel libro dei sogni. Salvo qualche timida e cauta apertura sulle opere viabilistiche e ciclabili, sul resto tutto tace e non pare vi sia la volontà di Comune e Provincia di considerare strategico (dal punto di vista sociale, economico e turistico) la costruzione di un moderno impianto natatorio. Il ritardo e l’affanno nella politica infrastrutturale del Trentino palesa la miopia e l’immobilismo dell’attuale classe politica trentina, incapace di visione e dinamismo. La nostra Provincia, in passato modello e avanguardia in molti ambiti, ha imboccato la strada del declino, ormai superata dalle Regioni e Province confinanti.

 

Cons. Manuela Bottamedi

 

 

Foto: da comunicato stampa

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