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PATTON * (AD-P-A) * INCONTRO SINDACATI – FORZE POLITICHE: « È ALL’EUROPA CHE LA NOSTRA PROVINCIA AUTONOMA DOVRÀ GUARDARE, IN QUESTO DIFFICILE FUTURO »

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13.23 - giovedì 15 settembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Incontro tra sindacati e forze politiche. Oggi, 15 settembre, ho partecipato ad un importante incontro tra i sindacati e le forze politiche. Voglio qui ripercorrere il documento consegnatoci dalle sigle sindacali, soffermandomi sui punti che fanno più parte del nostro DNA politico. Sono sfide che potranno essere vinte solo se usciremo da una prospettiva esclusivamente nazionale: è all’Europa che la nostra Provincia Autonoma dovrà guardare in questo difficile futuro.

Ma il confronto con Roma resterà sempre necessario, e io intendo seguire il metodo di lavoro che ho difeso nel corso di questa campagna. Desidero pormi come un candidato in grado di garantire la continuità tra Roma e il territorio, di unire il Trentino e la capitale. E in tutto questo, sarà fondamentale la mediazione dei sindacati e le associazioni di categoria.

Una delle sfide cruciali per garantire il benessere della società futura è quello della sostenibilità. I territori alpini, più di altri, risentono in maniera diretta della crisi climatica in atto: ne sono tragicamente testimoni la tempesta Vaia e il crollo del ghiacciaio della Marmolada. La de-carbonizzazione deve diventare il fulcro dell’agenda politica nazionale, ed è quindi necessario confermare i processi di riconversione ecologica previsti dal PNRR, anticipare la neutralità climatica e stilare un piano di adattamento agli effetti del riscaldamento globale. Non dovranno essere i lavoratori e le lavoratrici più deboli a pagare il conto di una transizione non governata adeguatamente. Ma tutto questo sarà impossibile se non verranno consolidate le deleghe provinciali nell’istruzione terziaria per rafforzare i nostri istituti scientifici, dove si formano i professionisti che dovranno necessariamente saper gestire la transizione.

L’emergenza retributiva, aggravata dai rincari sull’energia e dall’impennata dei prezzi, è un altro problema che suscita grande preoccupazione. Le famiglie perdono potere d’acquisto, sono sopraffatte dai consumi e dalla domanda interna: anche il taglio del cuneo fiscale sarà inefficace, qualora non sia seguito da norme per la riduzione della precarietà, per la promozione della contrattazione collettiva e degli aumenti salariali. Quest’emergenza è ancora più grave per le lavoratrici, a cui dovrà essere garantito un pari accesso al mercato del lavoro.

È imperativo garantire la piena cumulabilità tra assegno unico universale e gli interventi provinciali, e favorire l’occupazione femminile con sgravi ISEE e servizi di conciliazione. Certamente inaccettabile (e controproducente) è poi la tendenza a discriminare e demonizzare i migranti, vista la necessità di forza lavoro a causa di invecchiamento e denatalità. Ma non vanno trattati solo come manodopera per sopperire alla denatalità: andranno ricostruite delle politiche di accoglienza e di integrazione fondate su diritti e doveri.

Questo momento di difficoltà chiama inevitabilmente a una riflessione sulla riforma fiscale. In questa campagna si è fatto un gran parlare di “flat tax”, una misura che però può mettere a rischio la sostenibilità della finanza pubblica provinciale e, di conseguenza, il pieno esercizio delle prerogative autonomistiche. In vista dell’attuazione della riforma fiscale sarà necessario rivedere l’assetto dei rapporti finanziari tra Autonomie e Stato, per dare stabilità alla finanza pubblica provinciale e garantire il pieno esercizio della competenze statutarie. Ricordiamoci che ogni condono si scarica su lavoratori e pensionati che pagano le tasse. Per questo la lotta all’evasione fiscale dovrebbe essere la vera priorità in un momento in cui è necessario rafforzare i servizi e gli investimenti pubblici, e questo vale soprattutto per la nostra Autonomia, che può basarsi solo sul proprio gettito fiscale.

Grazie al sostegno della legislazione nazionale, si è costruita in Trentino una rete di welfare negoziale fondata sulla bilateralità territoriale in materia di previdenza complementare, sanità integrativa, ammortizzatori sociali e anche di formazione permanente. Questi strumenti, oggi, vanno utilizzati anche per affrontare la sfida dell’invecchiamento. Si deve continuare a mettere al centro la promozione della salute, la capacità di prevenzione e di presa in carico dei crescenti bisogni della popolazione anziana, attraverso le nuove tecnologie e l’assistenza domiciliare. Come candidati ci impegneremo a perfezionare la qualità dell’assistenza, a partire da quella per gli anziani, grazie alla piena attuazione del PNRR e a un miglioramento degli standard nazionali. Grazie a tutto questo, si potrà realizzare in Trentino una rete pubblica socio-sanitaria in grado di coinvolgere sistema sanitario, APSP e terzo settore.

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