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PATT -UFFICIO POLITICO * CENTRALI IDROELETTRICHE: « SERVE UN METODO CONDIVISO E INCLUDENTE, SOPRATTUTTO QUANDO SI PARLA DI ACQUA PUBBLICA »

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09.54 - mercoledì 11 agosto 2021

Gentile direttore,

negli ultimi mesi uno dei temi che più ha suscitato dibattito all’interno della politica provinciale e che ha creato forti preoccupazioni fra gli amministratori locali è certamente la legge sulle concessioni idroelettriche. Legge che non va a toccare solamente la produzione di energia e le sue rendite, ma il concetto stesso di acqua PUBBLICA.

Il PATT attraverso i suoi rappresentanti ha ribadito in tutte le sedi opportune la propria posizione, consapevole che le scelte che si stanno mettendo in atto avranno un grandissimo impatto sul futuro della gestione delle centrali idroelettriche e che esse incideranno anche direttamente su tutto il sistema attuale di gestione.

La posizione degli esponenti autonomisti e di tutto il Partito non è mai cambiata: la legge andava fermata per aprire un confronto serio con le Regioni e con lo Stato. Siamo sempre stati contrari ad una strategia che costringa la nostra Provincia a subire le decisioni altrui, e siamo convinti che il tempo per concordare una nuova strategia ci sia e vada sfruttato appieno. La legge approvata pochi mesi fa è già di fatto stata stravolta dalla Giunta, ma poiché il termine ultimo per trovare una soluzione era il 2024, perché affrettarsi a modificare per la seconda volta una legge che non dà garanzie ai nostri comuni e al nostro territorio? È vero che il termine ora è stato spostato al 2027, ma ciò non cambia la sostanza. C’è da chiedersi, infatti, se chi non è stato in grado di mettere in campo oggi una legge che utilizzi gli strumenti dell’autonomia riesca a farlo domani. O se invece il nuovo termine non sia solamente un contentino per i più critici sperando che prima della scadenza ci si dimentichi dell’accaduto. Su questi temi non giova a nessuno legiferare tanto per fare, soprattutto quando la norma è in aria di impugnativa da parte del governo.

Per questo il PATT, attraverso un’azione congiunta dei Consiglieri provinciali, ha proposto al Consiglio di sospendere l’approvazione della legge già nello scorso maggio, al fine di avviare un dialogo con le altre Regioni e con lo Stato per individuare una soluzione che tenga conto delle peculiarità della nostra terra e che faccia leva sulla nostra Autonomia.

Nell’ultima seduta del Consiglio provinciale, durante l’approvazione dell’assestamento di bilancio, si è nuovamente chiesto di sospendere l’approvazione dell’articolo 30, che ha modificato la legge da poco approvata e che sancisce la messa in gara anche per le piccole concessioni alla scadenza, dopo il 2027.

Purtroppo in questo frangente, nonostante la maggioranza fosse spaccata sul tema e gli esponenti di FDI avessero dichiarato la necessità di bloccare l’articolo di modifica della legge, grazie all’assenza dall’aula della Consigliera Ambrosi (proprio di FDI) non è stato approvato il nostro Ordine del giorno. Ecco perché fa sorridere che la stessa Consigliera scriva a tutti i comuni stracciandosi le vesti per la norma ormai in vigore, mentre il suo Capogruppo fa lo stesso con accorati interventi sul giornale.

Il Partito Autonomista Trentino Tirolese ritiene che per amministrare l’Autonomia serva un metodo condiviso e includente, soprattutto quando si parla di temi, come quello delle centrali idroelettriche e dell’acqua pubblica, dai quali dipende il nostro sistema di autogoverno e, soprattutto, molti dei nostri comuni. Ma anche in questo caso la maggioranza che governa la Provincia ha fatto il contrario.

Per questo siamo pronti a continuare a batterci, in concreto non a chiacchiere, per riaffermare le ragioni dei territori e ribadiamo la nostra disponibilità a dialogare con gli amministratori per la ricerca di soluzioni a favore del nostro Trentino e per progettare il futuro di tutti noi.

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L’Ufficio politico del PATT

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