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PATT * QUESTIONARIO ISCRITTI PARTITO: « 450 RISPOSTE IN 4 GIORNI, PER IL 66,5% DEGLI AUTONOMISTI OK L’ACCORDO CON IL CANDIDATO PRESIDENTE »

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08.25 - venerdì 27 gennaio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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PATT: “La base ha espresso le priorità del programma”. Grande partecipazione della base autonomista al questionario lanciato dalla Segreteria: 450 risposte in 4 giorni. E sulle alleanze plebiscito per il metodo utilizzato a Trento e nelle ultime due giunte Dellai. Temi: sí al termovalorizzatore, cambio di passo sulla sanità, politiche per i giovani, alleanze a nord e fiducia nell’Europa. Forte richiamo della base a rappresentare tutti i veri autonomisti.

La politica provinciale, alle prese con le fibrillazioni interne alle varie coalizioni, si avvia verso le elezioni provinciali di ottobre. Così anche gli autonomisti scaldano i motori e, senza cedere alle lusinghe di chi li tira per la giacchetta, fissano le tappe che li porteranno all’appuntamento elettorale.
L’occasione un questionario rivolto ai tesserati che, nei 4 giorni di apertura, è riuscito a coinvolgere 450 persone: una cifra alta e importante che restituisce l’immagine di un partito vivo e vitale, che vuole confrontarsi e in cui i tesserati tengono a far sentire la propria voce.

Scopo del questionario raccogliere le indicazioni sulle priorità programmatiche da affrontare, con dati interessanti anche dal punto di vista politico.
Andando con ordine il questionario, online e realizzato in modo da evitare doppie compilazioni o dati non univoci, mirava a far emergere i punti di programma imprescindibili per gli autonomisti tramite la scelta di massimo sei temi da una lista che raccoglieva elementi di attualità e grandi sfide per l’Autonomia. In ordine di voto gli autonomisti hanno indicato al Partito di puntare su (i temi sono più di 6 in quanto alcuni sono a pari merito di voti):

– SANITA’: pur consapevoli delle difficoltà generali del settore, si deve attuare una politica sanitaria in grado di mantenere presidi ospedalieri efficienti nelle valli. Riorganizzazione della medicina territoriale definendone priorità e risorse;

– REGIONE, RAPPORTI CON BOLZANO E CON L’EUROPA: rafforzare ulteriormente l’asse strategico con Bolzano, tutelando l’unicità dello Statuto d’Autonomia. Perseguire in tutte le sedi l’istituzionalizzazione dell’Euregio;

– GIOVANI: creare i presupposti sociali e economici affinché i giovani possano rimanere in Trentino;

– RIFIUTI: chiusura del ciclo in Trentino anche tramite un impianto di termovalorizzazione;

– SCUOLA: puntare sulla conoscenza obbligatoria delle lingue straniere (inglese, ma anche tedesco) attraverso sistemi diinsegnamento specifici e soggiorni all’estero. Nel campo della formazione scuola-lavoro valorizzare le relazioni fra scuola e imprese sul modello tedesco;

– SBUROCRATIZZAZIONE: la macchina pubblica non può essere un limite per il cittadino, ma deve essere al suo servizio per risposte certe e tempestive;

– CURA DEL TERRITORIO E VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI TIPICI TRENTINI;

– IMPRESE E ARTIGIANATO: garantire al tessuto economico Trentino un sistema di protezione e di valorizzazione per fornire reddito e occupazione;

– TURISMO: puntare su un turismo di qualità, consapevole e sostenibile. Rafforzare la destagionalizzazione e avviare percorsi innovativi di reperimento del personale.

Queste indicazioni di massima, assieme a quelle storiche del PATT, come identità, cultura ed energia, verranno ora rielaborate ed approfondite così da andare a formare la struttura del programma per i prossimi 10 anni di governo. All’interno del questionario hanno trovato spazio anche domande relative a sfide impellenti per la società trentina. In particolar modo è stato chiesto agli intervistati quanto fossero d’accordo (da 1 a 5) con tre progetti o linee di indirizzo attualmente salite agli onori della cronaca. Interessanti i risultati con il 95% degli intervistati che si trova totalmente d’accordo (74,6%), molto d’accordo (11,1%) e mediamente d’accordo (8,7%) con la realizzazione di un termovalorizzatore per la parte non differenziabile dei rifiuti così da non dover ricorrere a costosi e poco etici trasporti fuori provincia o alla riapertura delle discariche. Data la percentuale dei favorevoli, questa diventa una priorità programmatica imprescindibile per gli autonomisti (come dimostrato anche dai dati sopra riportati).

Altro dato interessante quello relativo alla sanità, con l’88% degli intervistati d’accordo con la posizione del PATT di coinvolgere la popolazione nelle scelte strategiche riguardanti gli ospedali di valle. Pur spettando alla politica il ruolo decisionale, la popolazione non può essere lasciata in secondo piano. In tal senso viene confermata la linea tenuta dal partito in merito all’ospedale di Cavalese. Infine per gli autonomisti ricoprono ancora un’importanza vitale i comuni, anche quelli più piccoli: il 90% lo considera un presidio imprescindibile da mantenere e valorizzare tramite opportune risorse e gestioni associate con altri comuni o con le Comunità di Valle. Nel questionario, poi, è stato lasciato ampio spazio alla possibilità dei tesserati di esprimere pareri o indicazioni sul futuro del PATT. Anche in questo caso numerosi sono stati gli stimoli indicati grazie anche ad una domanda che stimolava la riflessione sul metodo che il PATT dovrà adottare per decidere che schieramento sostenere alle provinciali.

Sgomberato il campo dalla corsa in solitaria, allettante per gli autonomisti ma improbabile anche a causa del sistema elettorale, veniva richiesto di scegliere fra la possibilità di una posizione ideologica, che preferisse la scelta degli alleati prima di qualsiasi valutazione programmatica, oppure una scelta utilitaristica che mirasse ad individuare il modo più sicuro per tornare al governo indipendentemente dalle alleanze o, infine, la strada intrapresa dagli autonomisti anche in occasioni delle comunali di Trento o all’epoca dell’ingresso nelle giunte Dellai del 2003 e del 2008: un accordo forte con il/la candidato/a presidente in grado di garantire l’impegno per la realizzazione del programma autonomista anche nei confronti della coalizione da lui/lei guidata. Quest’ultima opzione ha ottenuto il 66,5% dei consensi, mentre la seconda ha registrato un 22,6.

Gli autonomisti, quindi, chiedono al Partito di impegnarsi fin da subito nella realizzazione di un programma in grado di dare risposte ai trentini, senza farsi trascinare in sterili diatribe coalizionali. Un approccio concreto e non ideologico che mira a far tornare il PATT protagonista di una politica realmente autonomista. Un approccio emerso anche dalle riflessioni che i singoli tesserati hanno voluto esprimere evidenziando come, se all’epoca della DC il ruolo degli autonomisti era quello di fiera opposizione in grado di essere stimolo e pungolo di un forte partito al potere in provincia e in Italia, ora, con la crisi dei partiti e la volatilità dei consensi, risulterebbe del tutto marginale. Gli autonomisti sono chiamati a entrare nel merito delle questioni, assumendo anche direttamente ruoli di governo per tutelare, difendere e far progredire la nostra Autonomia. Un altro forte stimolo che emerge dalla base è quello di porsi come riferimento di tutti i veri autonomisti.

Il PATT, quindi, partendo dai dati del questionario, continua il suo percorso verso le provinciali consapevole per per essere vincente non potrà essere stampella di qualcuno, ma nemmeno nascondersi dietro una indefinita alternativitá che non riesce a dare risposte concrete né ad infiammare i cuori degli elettori. La palla ora passa agli organi di Partito.

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