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PATT * CONSIGLIO PARTITO: MARCHIORI, “ APPROVATA A LARGHISSIMA MAGGIORANZA LA MIA RELAZIONE, RIPRENDE IL DIALOGO CON I MOVIMENTI CIVICI – TERRITORIALI – POPOLARI – MODERATI “

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13.16 - mercoledì 12 ottobre 2022

Si è riunito martedì sera, a San Michele all’Adige, il Consiglio provinciale del PATT. All’ordine del giorno la relazione del Segretario politico in merito alle elezioni politiche del 25 settembre scorso e le prospettive future del Partito, nonchè la presentazione di alcuni documenti degli iscritti.

Di fronte alla quasi totalità dei membri, il Segretario politico Simone Marchiori ha esposto un corposo intervento che, partendo dai dati elettorali, ha stabilito alcuni punti fondamentali per il prosieguo del lavoro autonomista. In particolare il Segretario, anche a nome di tutte le cariche di Partito, ha spronato i presenti dicendo che chi vuole costruire il PATT del futuro e portare gli autonomisti ad essere protagonisti deve accettare alcuni punti imprescindibili che si riportano di seguito.

1) L’obiettivo principale e il focus della nostra azione politica sono il Trentino, il benessere dei suoi abitanti e il nostro sistema di autogoverno. Le scelte che gli autonomisti andranno a fare dovranno essere dettate solamente da questi punti cardine, non di certo dai capricci o dalle imposizioni di alcuni. Men che meno potranno seguire scelte ideologiche che non ci appartengono.

2) Come stabilito dal Congresso, il PATT favorisce e incoraggia il confronto con TUTTE le forze moderate, territoriali, autonomiste, popolari e civiche della Provincia di Trento. Non ha finora MAI escluso il dialogo con qualcuno ma, semmai, sono stati alcuni di questi movimenti a rifiutare di confrontarsi dimostrando di non credere nel progetto autonomista. Il PATT è disponibile a incontrare chiunque risponda a queste caratteristiche ma non chiuderà mai la porta solo per compiacere qualche esponente di Partito e fare il gioco di quelli nazionali. Come annunciato al Congresso è stato avviato un tavolo territoriale che deve continuare a lavorare, visto anche il clima di incertezza che caratterizza le coalizioni nazionali. Più sarà forte questo raggruppamento, più potrà misurarsi alla pari con i partiti nazionali. In questo frangente non va interrotta l’esperienza positiva con Progetto Trentino che ha dimostrato di credere nel percorso avviato.

3) Nel ribadire l’inesistenza di qualsivoglia accordo con altri partiti, a maggior ragione se nazionali, si ribadisce il paletto posto nei confronti di Fratelli d’Italia. A loro spetta la responsabilità di guidare il governo dello Stato e, ovviamente, ci si dovrà confrontare sui temi riguardanti l’Autonomia per salvaguardare con ogni mezzo il nostro autogoverno, le nostre prerogative ed aumentare le nostre competenze. Ma le visioni rimangono alternative e inconciliabili. Allo stesso modo il PATT è alternativo anche alla visione populista del M5S e di quei partiti di sinistra estrema che propagandano una visione miope e antiquata della nostra realtà, che sono ideologicamente contro ad ogni forma di sviluppo e limitano la possibilità di vivere in montagna. Va ribadito, inoltre, che chi nel PATT è transitato e di sua spontanea volontà se ne è andato non potrà trovare spazio in movimenti o partiti che vorranno stringere alleanze con il PATT.

4) Sempre a riguardo di alleanze, resta imprescindibile quella con la SVP: vero elemento distintivo del nostro partito e baluardo dell’autonomia regionale. La SVP è rappresentata dal suo Segretario e qualsivoglia misura, sia interna che esterna, messa in campo per dividere o spaccare l’alleanza va rigettata e condannata in quanto lesiva di una collaborazione strategica. La SVP con i suoi rappresentanti nel Parlamento si impegna a tutelare anche gli interessi del Trentino e, con i rappresentanti del PATT, parteciperà alle consultazioni per il nuovo governo e alle scelte future in tema di autonomia.

5) Si ribadisce, per l’ennesima, volta che gli unici titolati ad uscire sulla stampa o sui social sono gli esponenti della segreteria politica, salvo diversa delega. Ogni altra uscita, anche a titolo personale, soprattutto se operata con il chiaro intento di dividere o spaccare il Partito, sarà censurata e l’autore sarà immediatamente segnalato agli organi di garanzia. Anche in vista delle trattative che dovranno necessariamente essere avviate in vista degli appuntamenti elettorali, gli unici titolati a intavolare incontri, confronti e discussioni sono gli organi di Partito, eletti dal Congresso all’unanimità pochi mesi fa.

6) In linea con il Congresso, il Partito deciderà il proprio posizionamento. Ma lo farà nei modi e nei tempi richiesti dalla situazione contingente. Ciò che valeva al 4 di aprile appare evidente che non sia adeguato alla situazione attuale. Non tenerne conto significa vivere fuori dalla realtà. Quel che è certo è che, come recitava la tesi congressuale approvata all’unanimità ad aprile, che costituisce l’impalcatura del posizionamento del Partito per il prossimo biennio, il PATT sarà chiamato a costruire DA PROTAGONISTA un progetto NUOVO, coerente e vicino alle persone. E se non vi sarà spazio per gli estremismi, lo stesso si può dire per chi, anche in passato, da una posizione privilegiata, ha contribuito alla disfatta della coalizione di cui facevamo parte.

Il Segretario, al termine del suo intervento, ha chiesto di porre in votazione le sue conclusioni, assieme anche alla premessa che tratteggia il quadro attuale della politica trentina e nazionale. Dopo un breve dibattito, il documento è passato a larghissima maggioranza: più del 75% dei presenti si è dichiarato favorevole, nessun contrario e alcuni astenuti.

Marchiori ha quindi ringraziato i presenti per la fiducia mentre il Presidente Panizza ha proseguito con l’ordine del giorno, aprendo all’esposizione dei documenti dei tesserati. Dei due pervenuti prima del Consiglio, uno riguardava temi concreti per dare risposte ai cittadini e affrontare la prossima campagna elettorale. Il proponente, Francesco Giacomelli tesserato di Trento e esponente dei Giovani autonomisti, ha posto l’accento sull’importanza di serrare i ranghi e di concentrarsi sulle misure concrete. Per questo ha chiesto di poter esporre il suo documento in un Consiglio di partito appositamente convocato per affrontare le tematiche strategiche per il futuro.

Il secondo documento, presentato da un gruppo di tesserati fra cui i consiglieri provinciali Paola Demagri e Michele Dallapiccola, è stato oggetto di disamina approfondita da parte del Consiglio che ha ritenuto fosse in contrapposizione totale rispetto alla relazione del Segretario poco prima approvata. Per questo motivo il Parlamentino del PATT, a larghissima maggioranza, si è espresso per non porre in votazione tale documento.
“Per l’ennesima volta, dal 2019 ad oggi, passando per il Congresso di aprile – ha commentato il Segretario politico – il PATT si è espresso in maniera chiara e univoca sulla strada da percorrere. Una strada che mette al centro i trentini e il territorio, che passa dal confronto con i movimenti territoriali, civici, popolari e autonomisti e solo successivamente apre al confronto con i partiti nazionali. Senza aprioristiche pregiudiziali, ma con le idee chiare sul futuro della nostra terra. Una strada nuova, che passa per un rinnovamento anche della classe dirigente. Un progetto aperto, attorno a cui raccogliere le forze migliori del Trentino, ma su cui non sono più ammesse posizioni di comodo, interessi personali

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