News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

PATT – AUTONOMISTI – POPOLARI * COALIZIONE CDX: « I DIECI PASSAGGI CHE CI HANNO PORTATO AD IMBOCCARE L’ATTUALE PERCORSO POLITICO E PROGRAMMATICO »

Scritto da
15.11 - lunedì 31 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

///

 

I perché di una scelta coerente. Cronogramma di un patto per il Trentino della qualità, della sostenibilità, dell’Autonomia. Negli ultimi giorni si sono susseguiti svariati interventi, in particolare da parte di esponenti politici e partiti avversari, che puntano sulla presunta incoerenza o incapacità di capire la situazione da parte del Partito Autonomista. I più audaci parlano addirittura di perdita della bussola e tradimento della linea congressuale. Ci tengo a precisare che chiarezza di intenti e coerenza di comportamenti sono valori fondanti, dai quali non si può e non si deve prescindere. Valori che il PATT, in questa delicatissima fase della nostra Autonomia, ha rispettato con assoluto rigore e con sguardo attento agli interessi del Trentino.

I fatti lo dimostrano in modo ineccepibile: basta ripercorrere i passaggi che hanno portato il Partito ad imboccare l’attuale percorso politico e programmatico.

 

1. Già dalle origini il PATT ha concepito il suo essere partito Autonomista come vocazione a raccogliere e ad interpretare le attese, i bisogni e le speranze della gente trentina, per corrispondervi con un’adeguata e responsabile azione di governo. Questa propensione risale fin dalla sua fondazione: l’ASAR come associazione di raccolta, il PPTT come partito sentinella in grado dall’opposizione di pungolare la maggioranza di governo e il PATT, infine, come forza stessa di governo. I mutamenti di ruolo hanno corrisposto sempre al mutare dei tempi e delle esigenze della società trentina.

 

2. Questa vocazione si è tradotta politicamente nella scelta di essere un partito blockfrei, cioè non legato in modo acritico ad un’ideologia, qualunque essa sia, ma ai valori autonomistici che da sempre lo caratterizzano e, attraverso questi, ai più alti interessi culturali, sociali, economici e ambientali del Trentino. Anche tale impostazione, via via condivisa con la SVP, non è mai venuta meno. Nemmeno quando per anni si è condivisa un’alleanza che era, tuttavia, sempre su base programmatica e mai ideologica.

 

3. Lo scorso anno, proprio per restare il più possibile aderente a questa linea blockfrei, il PATT ha celebrato un congresso in cui la parte principale del messaggio politico era la costituzione di un blocco territoriale, autonomista, civico, popolare per poi aprire i ragionamenti con i partiti nazionali. Durante il Congresso erano stati sollevati aspetti critici relativi all’attuale governo provinciale (ma anche all’opposizione di centrosinistra) che sono diventati poi i principali punti del programma del PATT. Ed era, inoltre, stata evidenziata la necessità di non lasciare aperta la strada ad un’impostazione nazionalista in grado di svilire l’Autonomia. Il fatto che nei mesi successivi vi sia stato chi ha acconsentito ad aprire un dialogo mettendosi in gioco e chi, invece, nonostante i ripetuti tentativi, ha preferito girarsi dall’altra parte (probabilmente convinto da chi pensava di poter parlare a nome degli autonomisti pur non avendone alcun titolo) ci ha imposto di indirizzare gli sforzi verso la strada che dava più garanzie per l’Autonomia.

 

4. Ecco perché, fedele ai principi esposti sopra, il PATT ha ritenuto di concordare con il candidato Presidente Maurizio Fugatti, politico dalla forte connotazione territoriale proposto da un partito, la Lega, che ha anche un’impostazione territoriale e da un raggruppamento di forze civiche e autonomiste, un programma politico coerente con i propri valori e con i propri intenti programmatici, giungendo ad un accordo ampiamente soddisfacente. L’importanza di tale accordo è continuamente rimarcata dal presidente Fugatti che ne ha fatto uno dei pilastri della sua ricandidatura.

 

5. La decisione, da parte di Fratelli d’Italia, di proporre Francesca Gerosa come candidata alternativa a Maurizio Fugatti ha aperto un duro e acceso confronto all’interno delle forze di Centrodestra. A questo confronto il PATT non ha ritenuto opportuno partecipare, in quanto aveva già concordato le proprie istanze programmatiche con il candidato Presidente Maurizio Fugatti. Se il confronto nell’ambito del Centrodestra avesse portato all’individuazione di un candidato Presidente diverso da Fugatti, per il PATT i giochi si sarebbero ovviamente riaperti.

 

6. E’ innegabile che, in questo stesso periodo, Fratelli d’Italia ha in più occasioni dichiarato la propria convinta apertura alle istanze autonomiste, soprattutto a livello nazionale, con le prese di posizione della presidente Meloni, certificate anche dalla SVP. Tale atteggiamento si è tradotto anche concretamente in alcune partite che erano ormai bloccate da anni (norme di attuazione giacenti in Commissione dei 12, partita finanziaria con il Governo, tutele per le nostre Autonomie Speciali nella riforma dell’Autonomia differenziata, ecc).

 

7. Dopo alterne fasi di duro scontro, si è aperta la possibilità di un confronto programmatico tra Fratelli d’Italia e i partiti che sostengono Fugatti. Un confronto che non ha risolto il problema della leadership, ma che ha messo in evidenza la possibilità di una sostanziale convergenza tra il programma del PATT e quello della possibile nuova coalizione aperta all’apporto di Fratelli d’Italia.

 

8. Per pesare di più in termini di capacità di sostenere le proprie istanze e i propri programmi il PATT ha attuato quanto stabilito dal congresso e, cioè, un’ampia operazione di convergenza di sensibilità politiche vicine e compatibili con i propri valori e con le proprie visioni. Si è così arrivati alla fusione con Progetto Trentino e con gli Autonomisti Popolari, rafforzando la capacità aggregante delle Stelle Alpine e contribuendo alla necessaria semplificazione del quadro politico trentino. E, cosa tutt’altro che secondaria, trasformando quella autonomista in una vera e propria area politica, che ha l’ambizione e le possibilità di essere una delle gambe più importanti su cui si sosterrà la coalizione e il prossimo governo provinciale.

 

9. Preso atto delle molte convergenze di contenuto che si sono via via determinate tra il programma del nascente centrodestra e quello in precedenza concordato con il candidato Presidente Maurizio Fugatti, il PATT ha maturato la convinzione che, per portare realisticamente a compimento il proprio progetto politico, se sullo stesso Fugatti fosse stata trovata la necessaria intesa, al tavolo del confronto il PATT avrebbe potuto partecipare, in vista di una possibile alleanza di governo.

 

10. La recentissima decisione di convergere su Maurizio Fugatti da parte di tutto il centrodestra crea ora le condizioni concrete per procedere e per affinare sia i contenuti dell’accordo programmatico, sia le condizioni politiche per portarli a buon fine, nell’interesse del Trentino, della sua gente, delle sue Istituzioni. Una fase nuova di cui, il PATT, sarà pienamente partecipe. In tal senso nessun assetto è già deciso, non ci sono condizioni precostituite: non si tratta di lavorare per i singoli ma di rafforzare il partito il quale, a tempo debito, saprà ritagliarsi uno spazio quanto più importante possibile, mettendo in campo, nell’interesse del Trentino e dell’Autonomia, la migliore squadra possibile, indicando per i singoli ruoli le persone più titolate per far continuare questo percorso.
Il punto più qualificante di quello che può essere definito come un nuovo Patto per un Trentino della qualità, della sostenibilità e dell’Autonomia, nasce quindi dalla convergenza delle posizioni oggi indispensabili per affrontare una fase delicatissima per l’Autonomia e con essa, per lo stesso futuro del Trentino.

 

Chi in questo momento si affanna nel mettere in discussione tale accordo rappresenta da un lato chi non ha trovato posto nella coalizione o pensava di farlo attraverso scorciatoie o giochetti di bassa lega. Dall’altro lato chi, avendo consapevolmente evitato il confronto con il PATT e trovandosi nella difficoltà da noi più volte denunciata di riuscire a trovare una quadra in una coalizione eterogenea, disunita e ormai stanca perché composta sempre dagli stessi protagonisti, prova a spostare l’attenzione sull’operato degli altri anziché provare a vendere il proprio prodotto. Ecco perché il PATT, allargato all’apporto dei popolari e grazie alla riunificazione autonomista, non intende rispondere oltre alle accuse degli altri e continuerà a concentrarsi sulle proprie idee, sui propri principi e sulla missione per cui è nato: essere un riferimento per i trentini e il partito della tutela e del rilancio dell’Autonomia. E tutto questo con coerenza, serietà e passione.

 

*
Simone Marchiori
Segretario politico PATT+

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.