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PAT * TRATTAMENTO FANGHI AL NAVICELLO – ROVERETO: TONINA, «CONVINCENTE IL PROGETTO DI MODIFICA PRESENTATO DALLA SOCIETÀ LADURNER »

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16.03 - lunedì 4 febbraio 2019

Impianto di trattamento fanghi al Navicello: convincente il progetto di modifica presentato dalla società. L’assessore Tonina. “I miglioramenti delle prestazioni ambientali certificati dalla Via”.

“Il progetto di modifica dell’impianto integrato di ossidazione ad umido dei fanghi biologici e dei trattamenti reflui realizzato nel territorio del Comune di Rovereto, al Navicello, dalla ditta Ladurner, ha superato l’esame della Via, per quanto riguarda in particolare le emissioni in atmosfera e gli odori prodotti dalle lavorazioni. Sul versante delle emissioni, il progetto prevede che tutte le fasi di lavorazione siano presidiate da sistemi di aspirazione.

In merito agli odori, le soluzioni progettuali adottate consentono di rispettare ampiamente le soglie di accettabilità del disturbo olfattivo. Con la delibera adottata recentemente, comunque, la Giunta provinciale si impegna con il Comune di Rovereto a monitorare periodicamente l’area interessata dall’impianto, per garantire che le sue prestazioni siano coerenti con quanto previsto dal progetto”. Queste le considerazioni del vicepresidente e assessore all’urbanistica e ambiente Mario Tonina in merito ad alcune contestazioni, approdate anche sulle pagine degli organi di informazione locali, riguardanti l’autorizzazione al completamento dell’impianto di trattamento fanghi al Navicello.

L’impianto era stato previsto, come noto, già nel terzo aggiornamento del Piano Provinciale di Smaltimento dei Rifiuti, approvato nel 2006. Messo in funzione nel 2011, aveva cessato l’attività dopo pochi mesi. Era quindi partito l’iter delle modifiche migliorative.

Oltre al punto riguardante le emissioni in atmosfera, che rappresentava la principale problematica ambientale da affrontare, il progetto si è occupato anche dell’impatto dell’attività dell’impianto sulle acque, in particolare del fiume Adige, proponendo anche in quest’ambito un intervento migliorativo, la realizzazione di un nuovo pozzo per usi connessi al ciclo industriale.

Ci sono però anche altri due punti che devono essere tenuti in considerazione. Il primo riguarda il presunto aumento del traffico. Il numero di camion che transiteranno nella zona, secondo le stime dell’assessorato all’ambiente, sarà nettamente inferiore rispetto ad alcune previsioni diffuse in questi giorni.

Per il conferimento di tutte le 18.000 tonnellate/anno di fanghi all’impianto (di cui 6.000 prodotte dal medesimo depuratore di Rovereto) il traffico veicolare previsto nel rapporto istruttorio è di 7 mezzi al giorno; di questi 2 attengono al trasporto dei fanghi prodotti dal depuratore di Rovereto, che percorrono circa 100 metri dal luogo di produzione al luogo di destinazione.

Quindi per il conferimento di circa 12.000 t/anno di fanghi disidratati provenienti da altri depuratori del Trentino si avrà in realtà un flusso di 4/5 camion al giorno, per 5 giorni lavorativi a settimana. In quanto al traffico complessivo generato dall’impianto (oltre al trasporto dei fanghi, trasporto dell’ossigeno, trasporto del residuo, trasporto dei rifiuti) è di massimo 10 mezzi al giorno (compresi i 2 interni del depuratore di Rovereto). Il flusso di traffico settimanale complessivo, opportunamente gestito e organizzato, risulta insomma accettabile per la viabilità esistente e gli spazi di manovra disponibili.

Infine, il costo per lo smaltimento dei fanghi a carico della Provincia risulterà sensibilmente ridotto, contrariamente a quanto sostenuto dai detrattori del progetto. La tariffa prevista per il servizio di ossidazione ad umido dei fanghi (compreso lo smaltimento finale del residuo inerte) è di 103 €/t di fango disidratato (valore calcolato dalla tariffa riferita al secco), assolutamente in linea con i valori attuali di mercato ed anzi molto più conveniente della tariffa di 160 €/t pagata per la messa a discarica dei fanghi.

“Tutte queste problematiche sono state attentamente esaminate dall’Appa durante l’iter istruttorio che ha preceduto il rilascio della Valutazione di impatto ambientale, che ha comportato numerose integrazioni migliorative al progetto originario.

Proprio in seguito a questo lungo processo riteniamo che oggi tutte le potenziali criticità segnalate anche dal Comune di Rovereto possano dirsi superate. Ma ci siamo assunti anche l’impegno a monitorare costantemente l’area attraverso un gruppo tecnico congiunto Provincia-Comune, per accertarci che tutte le prestazioni dell’impianto rimangano all’interno delle soglie previste e per valutare l’effettivo impatto sulla viabilità”.

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