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PAT – ISPAT * TURISMO: « MOVIMENTO STAGIONE ESTIVA 2021, 2 MILIONI DI ARRIVI E 9,3 MILIONI DI PERNOTTAMENTI, RISPETTO AL 2020 VARIAZIONI IN POSITIVO SUPERIORI AL 30% »

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14.45 - giovedì 25 novembre 2021

Movimento turistico in Trentino – Stagione estiva 2021.

La stagione estiva 2021 (mesi da giugno a settembre) totalizza nel complesso oltre 2 milioni di arrivi e 9,3 milioni di pernottamenti; questi numeri confrontati con l’anno 2020 evidenziano variazioni in positivo superiori al 30% sia per gli arrivi che per le presenze in ragione della diversa situazione epidemiologica dello scorso anno. Più indicativo risulta il confronto con il periodo estivo del 20191 che mostra valori in lieve contrazione sia per gli arrivi (-4,6%) che per le presenze (-4,2%) e per entrambi i settori: gli arrivi alberghieri diminuiscono del 4,3% e le presenze del 4,4%, mentre l’extralberghiero cala del 5,4% negli arrivi e del 4% nelle presenze.

In ragione delle dinamiche osservate e del particolare contesto congiunturale, i numeri dell’estate 2021 rappresentano nel confronto temporale un risultato positivo: l’ammontare delle presenze si avvicina infatti agli ottimi valori realizzati nel 2019 e comunque in linea con gli ultimi anni pre-Covid.

Tra gli oltre 9 milioni di pernottamenti registrati nel corso dei 4 mesi estivi si osserva una netta prevalenza di turisti italiani (69,1%). Le presenze alberghiere rappresentano il 64,7% del totale dei pernottamenti rilevati nel complesso delle strutture ricettive (escludendo alloggi privati e seconde case).

La dinamica delle presenze osservata a livello mensile mostra variazioni negative consistenti nei mesi di giugno e luglio; in crescita invece agosto e settembre. Agosto, in particolare, cresce del 2,7% nelle presenze e si conferma il mese con il più alto numero di pernottamenti; per effetto delle flessioni registrate nella prima parte dell’estate il suo peso relativo si incrementa di quasi tre punti percentuali (dal 38,5% al 41,2%). Particolarmente vivace il mese di settembre che evidenzia un aumento del 12,7% nelle presenze.

Gli italiani crescono del 5,4% rispetto all’estate 2019. Le principali regioni di provenienza si confermano essere Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. In contrazione le presenze straniere che calano del 20,5%. I flussi principali provengono da Germania, Paesi Bassi, Austria, Repubblica Ceca e Belgio.

La performance dei singoli territori è generalmente negativa; più marcato il calo negli ambiti di Trento, Rovereto, Valsugana Tesino e Valle di Non. Positivi i risultati per la zona della Val di Fassa che evidenzia un aumento di presenze del 4,7%; stabili i valori dell’ambito Altipiani Cimbri e Vigolana. L’ambito del Garda trentino si conferma la zona con il maggior numero di pernottamenti, vale a dire il 25,2% dell’intero movimento turistico nella stagione estiva.

Il movimento turistico registra variazioni negative per tutte le categorie alberghiere, ad eccezione degli alberghi a 4 stelle superior e 5 stelle che evidenziano un aumento delle presenze del 15,3%. I pernottamenti registrati nelle strutture a 3 stelle rappresentano il 45,7% del movimento turistico alberghiero estivo.

Il settore extralberghiero, che rappresenta il 35,3% delle presenze estive complessive, evidenzia in generale un andamento in calo sia negli arrivi (-5,4%) che nelle presenze (-4%). Positivo l’andamento delle presenze in campeggi, agritur ed esercizi rurali (+3,5%) che incidono per il 58,6% del totale del movimento del settore extralberghiero estivo. Affittacamere, CAV e B&B registrano un calo negli arrivi ma una crescita nelle presenze, anche se contenuta (+0,6%). Il tasso di occupazione2 dei posti letto risulta migliore negli alberghi a 4 stelle superior e 5 stelle (80,9%).

L’analisideiprincipaliindicatoriqualigradodiutilizzolordo3,permanenzamediaevariazionedelle presenze permette di confrontare per tipologia di struttura ricettiva nei tre anni le diverse prestazioni. In generale, si osserva un leggero miglioramento rispetto all’estate 2019 nel grado di utilizzo lordo, grazie al settore extralberghiero. In netto miglioramento rispetto all’anno 2019 risultano gli agritur, i campeggi e gli appartamenti per vacanze (CAV). In sofferenza, a causa del Covid, le strutture a carattere aggregativo quali le case per ferie, gli ostelli e le strutture alpinistiche. Rimangono stabili i giorni medi di vacanza, mentre diminuiscono le presenze anche se in maniera molto più contenuta rispetto all’estate 2020.

Il bilancio della stagione estiva, considerando anche la stima del movimento in alloggi privati e seconde case, si conferma in calo sia negli arrivi (-3%) che nelle presenze (-3,7%). Analogamente ai comparti alberghiero ed extralberghiero, si rileva anche per alloggi privati e seconde case un aumento della componente italiana e una contrazione degli stranieri.

Il bilancio parziale dell’anno, analizzando il periodo gennaio – settembre, mostra una diminuzione del 38,5% negli arrivi e del 38,6% nelle presenze. Dopo un inizio d’anno davvero difficile con la cancellazione della stagione invernale e un avvio ritardato della stagione estiva, il turismo trentino fa segnare un’eccezionale ripresa in agosto e settembre.

 

 

 

 

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