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PARTITO ANIMALISTA EUROPEO * DECRETO ABBATTIMENTO LUPI: « FUGATTI QUERELATO ALLA PROCURA DI TRENTO, PER ISTIGAZIONE A DELINQUERE E DELITTO TENTATO »

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17.36 - venerdì 28 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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DECRETO ABBATTIMENTO LUPI: FUGATTI QUERELATO ALLA PROCURA DI TRENTO PER I REATI DI ISTIGAZIONE A DELINQUERE E DELITTO TENTATO, IPOTESI ANCHE DI FALSO IDEOLOGICO IN ATTO PUBBLICO.

A seguito del decreto del presidente n. 41 del 24 luglio avente per oggetto l’autorizzazione alla rimozione tramite abbattimento di due esemplari di lupo, il Partito Animalista Europeo ha trasmesso alla Procura della Repubblica di Trento l’atto di denuncia querela contro il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti per i reati di cui agli artt. 414 e 56 del codice penale, istigazione a delinquere e delitto tentato.

“Il provvedimento che dispone l’abbattimento di due esemplari di lupo appare sproporzionato e non coerente con le normative sovrannazionali e nazionali che impongono l’adeguata valutazione di misure intermedie tra cui la corretta applicazione delle misure di prevenzione dei danni da orso, lupo e lince così come descritto nel vademecum tecnico, redatto dal progetto europeo Life per le Biodiversità, Rete Natura 2000 e Life Arctos, e dalla Determina 5529 del 26 maggio 2023 della PAT concernente “misure di prevenzione dei danni da orso, lupo e lince” pubblicati nel sito web della Provincia Autonoma di Trento – Grandi carnivori in Trentino – Misure di prevenzione / Modulistica e normativa.

Entrambi gli atti fanno riferimento alla necessità di adottare recinzioni elettrificate omologate e mantenute efficienti secondo i criteri stabiliti dal progetto europeo Life e dalla determina provinciale, ma così non è stato. – dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli – Sebbene il personale specializzato del Corpo Forestale Trentino avesse verificato l’efficacia delle opere di prevenzione adottate soltanto limitatamente ad “una situazione ben circostanziata nello spazio e nel tempo” e riscontrato la capacità dei lupi di attraversare la recinzione tollerando l’elettrocuzione, di fatto lo stesso personale, che avrebbe dovuto valutare gli accadimenti, cioè l’insieme di circostanze fattuali inscindibilmente legate tra di loro, così come esse appaiono circostanziate, nello spazio e nel tempo, nonostante l’attuazione di più sopralluoghi finalizzati alla sorveglianza ed al pattugliamento, non è stato in grado di quantificare il numero dei soggetti predatori né di stabilire il punto, il metodo ed il periodo d’accesso e di aggressione, né di fornire prove documentali video, fotografiche o di fototrappolaggio né tantomenno di comprovare la capacità dei lupi di attraversare la recinzione tollerando l’elettrocuzione.

Solo ipotesi. In vero qualsiasi recinzione elettrificata a sensi della normativa vigente, correttamente funzionante, respinge il tentativo di penetrazione dei lupi. La struttura in questione per i precedenti cinque anni ha sempre funzionato efficacemente proteggendo integralmente tutte le mandrie all’interno presenti fino a tutto il mese di maggio scorso. Non risultano video che immortalino lo sconfinamento di lupi, di contro numerose fototrappole posizionate nelle malghe trentine registrano branchi di lupi bloccati dalle recinzioni elettrificate a comprovarne la totale efficacia. Emerge, quindi, che l’impianto di protezione elettrificato dallo scorso mese era malfunzionante pertanto non efficace per imperizia, negligenza od imprudenza da parte dei fruitori della Malga Boldera, sito oltretutto privo di una unità abitativa dedicata al pascolo non prevedendo la presenza stabile di un pastore né di cani da guardiania, forse dimenticando di accendere l’elettrificatole o di sostituire la batteria esaurita ovvero di chiudere i cancelli o rimuovere la vegetazione responsabile di cortocircuiti e dispersioni, alta resistenza del circuito come cavi di connessione o collegamenti inadeguati, fili arrugginiti, ecc, o forse per dolo.

A suffragio della tesi il video realizzato dall’associazione Bearsandothers O.D.V. Tutela benessere animale – protezione ambientale della Provincia di Trento del 26 luglio c.a., che smentisce la ricostruzione del personale specializzato del Corpo Forestale Trentino come dichiarato nel decreto del presidente n. 41. I filmati registrano in modo incontrovertibile una situazione difforme da come viene dichiarato, anzi si evidenziano gravi carenze strutturali in termini di prevenzione. LINK VIDEO (https://www.youtube.com/watch?v=TwMDicJ0a8o). Nel video si riscontra in alcuni tratti di confine l’assenza di tali recinzioni che la normativa nazionale e comunitaria impone. – conclude Fuccelli – Il presidente Fugatti avrebbe dovuto intimare il ripristino dell’efficacia delle misure di protezione, così come previsto dalle normative vigenti e non decretare l’abbattimento di due lupi a random.

Il quadro normativo sovranazionale impone che la misura dell’abbattimento rappresenti l’extrema ratio e che possano essere autorizzate deroghe ai divieti di uccisione delle specie protette a condizione che non esista un’altra soluzione valida e nei soli limiti derivanti dai vincoli europei e internazionali. Soluzione valida era ed è rappresentata dalla corretta applicazione delle misure di prevenzione dei danni da orso, lupo e lince così come previsto dalle normative vigenti. Fugatti non ha rispettato la legge per questo in data odierna ho provveduto a trasmettere querela nei suoi confronti alla Procura di Trento per il tramite degli Uffici giudiziari dei Carabinieri di Piazzale Clodio per i reati di cui agli artt. 414 e 56 del codice penale, istigazione a delinquere e delitto tentato e per tutti i reati che l’Autorità Giudiziaria ravviserà ivi incluso il reato di falso ideologico in atto pubblico.”

 

 

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