(Fonte: Donatella Conzatti) – Per ben due congressi l’Upt ha tenuto la barra a dritta: ancoraggio al popolarismo, territorialità, partecipazione reale, nuovi linguaggi e ricambio generazionale (continuamente boicottato). Scelte ponderate per tenere una corretta equidistanza dai partiti alleati.
Sono solo i dirigenti ultimamente a sbandare. Ma non tutti. Ci sono quelli che restano coerenti alle decisioni dei congressi e che con fatica, nonostante gli attacchi quotidiani, gli epiteti, le richieste di dimissioni da parte di una “minoranza interna”, salvano il partito dalle velleità personalissime di coloro che avrebbero voluto avvicinare l’intero partito più possibile al Partito Democratico Oggi possiamo dirlo che avevamo ragione, visto quel che succede nel Pd nazionale.
Ci hanno provato in tutti modi: 180 secondi, Cantiere Civico Democratico, Demo.S., candidatura ritirata alla segreteria del partito, golpe antidemocratico sulla segreteria vincente, richiesta “fuori organi” di federazione con il Pd fino a delegittimare il proprio partito. Sì, perché tutto questo tentativo di riposizionamento ha solo confuso le idee ai nostri elettori.
Ma non abbiamo mai perso la bussola, perché i nostri elettori scelgono l’Upt civica e popolare. Oggi, alla luce dei fatti nazionali, qualcuno dovrebbe dirci “grazie” e noi dovremmo dire “evviva la coerenza”!
Donatella Conzatti – La Maggioranza libera Upt