(Fonte: Luca Giuliani) – Visto che sono stato impropriamente citato da qualche consigliere di minoranza durante la loro “omelia” per garantire l’ostruzionismo in aula nella fase di discussione della legge sulla parità’ di genere, ritengo doverosa una mia precisazione in merito a quanto oggi riportato dal giornale.
Voglio precisare che io non ho parlato con nessun consigliere di minoranza e non ho fatto nessuna pressione per affossare la legge e nemmeno ho spedito messaggi.
Seppur ritengo che la legge sulle preferenze di genere non sia una priorità e non ne abbia la completa convinzione della sua valenza, come più volte dichiarato, avrei, in caso di accordo tra maggioranza e minoranza, votato la legge come da programma sottoscritto nel 2013.
Ricordo, tra l’altro, che la seconda preferenza, come confermato anche nel corso delle ultime elezioni regionali, è praticamente mai utilizzata e poco funzionano pure le cordate tra più candidati.
Senza perdere ulteriore tempo in aula consiliare sarebbe stato opportuno da parte dei proponenti accettare la proposta del consigliere Zanon, che prevedeva tre preferenze, di cui la seconda doveva indicare il nome di una donna. Questo avrebbe consentito di chiudere in maniera positiva e condivisa l’intera partita sul voto di genere.
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Luca Giuliani
