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PARI OPPORTUNITA’: FEDRIZZI, INTRODURRE DOPPIA PREFERENZA GENERE LISTE ELETTORALI

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11.04 - mercoledì 15 febbraio 2017

(Fonte: Ufficio stampa Consiglio Pat) – Nella seduta di mercoledì 8 febbraio il Consiglio comunale di Trento ha approvato una mozione a sostegno della riforma in senso paritario della legge elettorale provinciale come delineata nel Testo unico “Modificazioni della legge elettorale provinciale 2003 in tema di parità di genere e promozione di condizioni di parità per l’accesso alle consultazioni elettorali fra uomo e donna”. Il Comune più popoloso del Trentino si aggiunge così alla lunga lista di quanti – 16 Comuni, 2 Comunità di Valle, 35 enti e associazioni rappresentative della società civile del territorio – ormai da anni stanno sollecitando il Consiglio provinciale affinché introduca la doppia preferenza di genere e l’obbligo di liste elettorali composte al 50% di candidate, dando così adeguata applicazione al dettato costituzionale in merito alla necessità di garantire effettiva parità di condizioni per l’accesso delle donne alla carriera politica.

La proposta di mozione è una delle tante iniziative messe in atto nel corso del 2016 dalla Commissione provinciale per le Pari Opportunità tra donna e uomo e varie altre realtà del territorio per richiamare l’attenzione del pubblico e del legislatore sulla grave sottorappresentanza femminile in politica, cogliendo l’occasione di riflessione e slancio offerta dal 70° anniversario della conquista del suffragio femminile in Italia. Tuttavia, da parte dell’aula consigliare si continua a registrare un rumoroso silenzio. Dopo una fugace presentazione in plenaria lo scorso settembre-ottobre, la discussione del Testo Unico Maestri– Bezzi non è più stata calendarizzata.

Eppure i numeri della rappresentanza dimostrano tristemente che 70 anni non sono bastati all’Italia per dare piena attuazione al diritto delle donne di votare e essere votate. Tanto meno sono bastati al Trentino, che in tema di democrazia paritaria non è per nulla migliore ma anzi più indietro rispetto alle condizioni adottate in molte parti del paese. La Cpo denuncia con amarezza il ritardo che il Consiglio provinciale continua inesorabilmente ad accumulare in tema di diritti e di fattive politiche di genere, e torna a ribadire pubblicamente le proprie posizioni in merito alla necessità urgente di riformare la legge elettorale provinciale in senso paritario. Rimuovere gli ostacoli che sono alla base della grave sottorappresentanza delle donne nei luoghi decisionali della politica trentina è un obbligo costituzionale per l’intero Consiglio (minoranza compresa), oltre che un impegno elettorale per l’attuale maggioranza di governo.

Per ottenere risultati sensibili, la ricetta c’è e prevede azioni positive il più efficaci possibile da adottare in tempo utile per le prossime elezioni provinciali: liste elettorali composte da 50% donne e 50% uomini, la “doppia preferena” di genere e il rispetto delle pari opportunità nella comunicazione elettorale. La responsabilità di decidere cosa e quando sarà votato in Consiglio provinciale non ricade sulla Cpo, ma è nostro dovere richiamare pubblicamente l’Istituzione provinciale a fare di più per porre fine alle diseguali opportunità di accesso alla carriera politica tra donne e uomini. L’auspicio, da molto, troppo tempo a questa parte, è che la conferenza dei capigruppo calendarizzi al più presto la discussione e che l’assemblea recepisca in tempi rapidi l’introduzione di misure correttive all’attuale legge elettorale della Provincia di Trento. In tal modo, l’istituzione provinciale darebbe un segnale forte al proprio territorio sul fatto che anche in Trentino i diritti fondamentali sono una priorità e una guida per l’azione di governo e opposizione. Sarebbe davvero una bella notizia.

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

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Immagine: tratta da canale You Tube del Consiglio provinciale di Trento

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