Nota del Dipartimento per le politiche antidroga
Il decreto del Ministero della Salute che ha inserito il CBD nella tabella dei farmaci, sez B del DPR 309/90 – oggetto di un intervento del TAR del Lazio pubblicato in data odierna – non ha alcuna connessione con l’emendamento sulla cannabis all’art. 18 del DDL “Sicurezza”.
Tale emendamento infatti interviene – come già spiegato ieri in una nota del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del consiglio – per recepire la sentenza della Corte di Cassazione n. 30475 del 30 maggio 2019, che mantenendo la commercializzazione dei derivati da inflorescenze (marjuana) e resina (hashish) “sottoposta alla disciplina del DPR n. 309 del 1990”, la esclude dalla legge n. 242/2016, che prevede la sola liceità della coltivazione della cannabis per altre finalità, tassativamente indicate dalla legge medesima.
Si ribadisce, pertanto, la completa mancanza di connessione fra il DDL in discussione e l’intervento del TAR, che ha peraltro concesso una sospensiva senza entrare nel merito.