(Fonte: Giacomo Bezzi) – Da vecchio autonomista quale sono, non posso esimermi dall’esternare il sentimento nostalgico e deluso che mi provoca l’analisi della situazione sui servizi primari riservati alle valli trentine, dal Governo provinciale di centrosinistra autonomista. Dove sono finite le battaglie che ho condiviso con gli autonomisti della prima ora a favore del territorio e degli ospedali periferici? Ero e sono fermamente convinto che questo avesse un senso e fosse la risposta concreta, ai bisogni dei cittadini. Ora assisto ad una costante dilapidazione di ciò che i nostri padri, con grande sacrificio, avevano costruito e che fino a pochi anni fa rappresentava il fiore all’occhiello della nostra Provincia: gli ospedali periferici! Punti nascita, guardia medica, pronto soccorso, sono solo alcuni dei servizi degli ospedali periferici soppressi o ridotti, in termini di prestazioni e personale. Servizi trasferiti sull’ospedale di Trento, contribuendo a rallentare fino all’intasamento il servizio di pronto soccorso di quest’ultimo. Questa è la conseguenza della politica centralista trentina, che sta convogliando sempre più servizi primari sulla città, dove si concentrano pazienti costretti ad attendere 14 ore in pronto soccorso al Santa Chiara, come successo nella giornata di ieri. Il Patt, invece di processare chi ha segnato la storia del proprio partito, quali Andreotti, Bezzi ed ora Kaswalder, si guardi allo specchio e si concentri su ciò che vede riflesso, chiedendosi se il ritratto corrisponde ai principi fondanti dello Statuto, perché la dignità in politica, non ha prezzo.
In allegato il comunicato stampa:
160116 – CS_SENZA OSPEDALI DI PERIFERIA A TRENTO PRONTO SOCCORSO DA INCUBO
