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ORSO TRENTINO: ENPA, ROSSI RITIRI ORDINANZA L’ESCURSIONISTA HA AGGREDITO L’ANIMALE

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12.01 - martedì 1 agosto 2017

(Ufficio stampa Enpa, Ente nazionale protezione animali) – Uomo ferito da orso. Colpo di scena: è stato l’escursionista ad aggredire l’animale. Enpa chiede al presidente Rossi di ritirare l’ordinanza.

C’è un vero colpo di scena nella vicenda relativa alla presunta aggressione di un orso ai danni di un escursionista trentino, al quale Enpa rinnova gli auguri di pronta guarigione.

Secondo quanto riferito ieri a Radio 3 Scienza da Claudio Groff, responsabile settore grandi carnivori, servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento, sarebbe stato il pensionato ad aggredire per primo l’animale e non viceversa.

Groff, citando la testimonianza resagli dallo stesso Angelo Metlicovez, chiarisce infatti che l’idraulico settantenne di Cadine ha attaccato l’orso a colpi di bastone perché terrorizzato dalla comparsa improvvisa del plantigrado. Insomma, dalle parole del responsabile grandi carnivori di Trento emerge una ricostruzione molto diversa da quella circolata nelle ore immediatamente successive all’episodio.

Ricostruzione sulla quale Enpa aveva immediatamente espresso dubbi e perplessità.

In attesa vengano chiariti ulteriori elementi, quali –ad esempio -l’eventuale presenza di cuccioli o il ruolo giocato avuto dal cane nell’innervosire il plantigrado, prende dunque corpo l’ipotesi dell’”errore umano”. Con buona pace di tutti coloro i quali non avevano perso tempo nell’invocare la forca per il povero orso.

«Al presidente Rossi e all’amministrazione provinciale di Trento, che hanno dimostrato di non essere in grado di gestire la situazione né di informare o sensibilizzare i cittadini sui comportamenti corretti da tenere, chiediamo di trarre le necessarie conseguenze, fermando una inaccettabile caccia all’orso», dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, che prosegue: «Al Presidente del Consiglio Gentiloni chiediamo di non concedere ulteriori “privilegi venatori” alla provincia autonoma di Trento, alla quale sono già stati delegati ampi poteri per la “gestione” della fauna selvatica. Che, lo ricordo, è patrimonio indisponibile dello Stato».

E lo Stato non può sempre abdicare alle proprie competenze vista anche l’esperienza fallimentare sinora maturata dalla Provincia di Trento, incapace finanche di spiegare ai suoi cittadini quali comportamenti adottare in natura.

 

 

 

Foto: da video Pat

 

 

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