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ORSI: BORGA, I TERRITORI DI MONTAGNA NON HANNO NULLA A CHE VEDERE CON HEIDI

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18.28 - lunedì 14 agosto 2017

(Fonte: Rodolfo Borga) – Alla luce dell’esito della vicenda dell’orso KJ2 e delle polemiche che inevitabilmente e sono scaturite, Civica Trentina non muta la posizione che ha sempre sostenuto: la sicurezza delle persone è obiettivo prioritario.

Esiste un ordine nel Creato al cui vertice si trova l’uomo. Che l’orso infine abbattuto fosse pericoloso è dimostrato dagli attacchi di cui si è reso responsabile nei confronti di due persone.

Si potrà anche discutere se altre soluzioni fossero possibili, anche se concordiamo con gli esperti che sostengono che la riduzione in cattività (cattura e la collocazione in un recinto più o meno ampio a disposizione del pubblico pagante) sarebbe stata una soluzione peggiore.

Come che sia, l’orso doveva comunque essere modo messo in condizioni di non nuocere. Civica Trentina ha sempre chiesto alla Provincia di porre come obiettivo prioritario la sicurezza delle persone ed ora non può certamente unirsi al coro delle critiche per puro spirito di polemica politica.

Altro è il discorso circa l’opportunità del progetto di reintroduzione dell’orso in Trentino, che abbiamo sempre ritenuto viziato da un errore di fondo.

Premesso che a nostro avviso la reintroduzione dell’orso è stato un errore, il progetto doveva comunque prevedere ab origine la possibilità di contenere (anche mediante la caccia) il numero degli esemplari in relazione all’estensione del territorio ed alla sua antropizzazione, così da assicurarne la compatibilità con l’uomo e da garantirne l’accettazione sociale, elemento essenziale per il suo successo.

Il progetto non si è sviluppato secondo le previsioni. Gli orsi, che avrebbero dovuto diffondersi nelle intere Alpi Orientali, sono di fatto presenti soltanto in una parte del Trentino.

Nell’ottobre del 2014 si è svolta una conferenza d’informazione sul progetto Life Ursus, Tra gli autorevoli relatori era presente anche Franco Perco, naturalista e zoologo, nonché direttore del Parco del Monti Sibillini, il quale, pur esprimendo il suo consenso per il progetto trentino, ha segnalato la necessità di adottare misure finalizzate al contenimento degli esemplari, rilevando come la diffusione di una presenza animale incompatibile con il territorio finisca con il pregiudicare l’accettazione sociale degli orsi e conduca a fenomeni di eliminazione non legale degli animali.

Nel parco da lui diretto ogni anno circa il 30% degli esemplari di orsi (e lupi) vengono eliminati illegalmente. E’ forse questo che si vuole? Perché un conto è frequentare le nostre montagne ed i nostri boschi una volta ogni tanto se va bene o magari vivere la natura mediante i documentari.

Altro vivere i territori di montagna, sviluppando magari attività economiche che danno da vivere a famiglie che con Heidi nulla hanno a che vedere.

 

 

 

In allegato il comunicato stampa:

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