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OPENPOLIS * TRAPORTO FERROVIARIO: « SEMPRE MENO GLI INCIDENTI DEI TRENI, MA RESTANO NUMEROSI I SUICIDI »

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11.07 - mercoledì 5 gennaio 2022

Negli ultimi 10 anni nei paesi Ue è progressivamente diminuito il numero di incidenti ferroviari, come anche quello di lesioni gravi ad essi connesse e di fatalità. È invece rimasto piuttosto stabile il numero di suicidi. Secondo la valutazione annuale svolta dalla European railway agency (Era), negli anni gli incidenti lungo i binari sono diminuiti, sia per numero che per gravità, per cui il treno sta diventando una modalità di spostamento sempre più sicura.

Come riporta l’Era, nel 2019 ci sono stati 1.516 incidenti ferroviari negli stati membri dell’Ue, con 802 morti e 612 ferimenti gravi. È interessante confrontare queste cifre con quelle degli anni precedenti. Se osserviamo i dati del 2010 e gli episodi di questo tipo registrati nel corso dell’ultimo decennio, emerge come gli incidenti siano andati costantemente calando. Nel 2010 infatti sono stati 2.229.

 

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Un calo costante nell’ultimo decennio

Se analizziamo il cambiamento sul breve periodo, vediamo che nel 2019 ci sono stati il 9% degli incidenti in meno (-150) rispetto all’anno precedente.

Stando ai dati sugli incidenti gravi relativi al 2019, sono quelli causati da veicoli in movimento che rappresentano la proporzione più ampia, con 795 episodi, pari al 52,4% del totale. Altra categoria rilevante è poi quella relativa ai passaggi a livello, con 432 casi equivalenti al 28,5% del totale. Questo significa che 8 casi su 10 rientrano in una di queste due categorie. La Germania, in particolare, è il paese Ue che, nel 2019, ne ha registrato il numero più elevato (298), seguita dalla Polonia, con 214. Da segnalare anche il dato dell’Ungheria, con 142 incidenti per il 10% del totale europeo. Le cifre più contenute sono state registrate invece in Irlanda (2), e in Estonia (5). Mentre il Lussemburgo è stato l’unica nazione a non averne riportato nessuno nel 2019 – senza considerare Cipro e Malta, sprovviste di reti ferroviarie.

 

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In Ue, meno di 2 decessi ogni milione di abitanti per incidenti ferroviari

Oltre al numero di eventi registrati, anche il numero di morti è andato progressivamente calando nell’ultimo decennio, passando da 1.245 nel 2010 a 802 nel 2019. Questo calo è stato piuttosto solido, anche se si è registrato un leggero aumento a metà del decennio.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Eurologus e Era
(ultimo aggiornamento: mercoledì 29 Dicembre 2021)

 

Parliamo, a livello europeo, di 1,8 morti ogni milione di abitanti. Ma il dato ungherese è ben 5 volte superiore, con la mortalità più elevata del continente. Nel 2019, l’Ungheria ha infatti registrato 8,9 decessi per milione di abitanti. La seguivano Lettonia (6,8) e Slovacchia (5,7).

Mentre è elevato il numero di vittime che si trovavano in modo non autorizzato sui binari (492), come anche quello delle vittime presso i passaggi a livello (263), solo una quota ridotta risultava costituita da passeggeri.

Tra 2010 e 2019 questo componente ha costituito tra l’1% e il 5% del totale, fatta eccezione per il 2013, quando la cifra è salita al 9% (97 persone). Il motivo dietro questo aumento così circoscritto nel tempo è stato l’incidente ferroviario di Santiago de Compostela nel luglio 2013, in cui hanno perso la vita 79 persone.

 

 

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L’aereo rimane una modalità di viaggio più sicura

Guardando l’andamento temporale, vediamo quindi che i viaggi sui binari stanno diventando via via più sicuri.

L’Era stima che tra il 2010 e il 2014 il rischio di morte per i passeggeri fosse di 0,14 ogni miliardo di chilometri. Per fare un confronto, è inferiore di un terzo rispetto ai viaggi in autobus, ma il doppio rispetto a quelli in aereo.

Anche il numero di persone che hanno riportato lesioni gravi si sono ridotte nell’ultimo decennio, nonostante alcune fluttuazioni in corrispondenza di episodi di particolare gravità come quello già menzionato a Santiago o quello di Buizingen, in Belgio, quando nel 2010 18 persone hanno perso la vita e 162 hanno riportato lesioni.

Nel 2016 il numero di passeggeri feriti è aumentato significativamente rispetto all’anno precedente, prima di diminuire di nuovo nel 2017 e rimanere poi stabile nel 2018. Nel 2019, il numero di feriti (612) è diminuito del 18,2%. In 18 dei 27 stati membri, neanche una persona è stata ferita gravemente.

 

 

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Stabile il numero di suicidi

Le statistiche sugli incidenti ferroviari trattano la questione dei suicidi separatamente. Questi ultimi non hanno visto lo stesso andamento verso il basso e continuano a essere numerosi. Tra 2010 e 2019, tra i 2.300 e i 2.800 suicidi sono stati registrati, ogni anno, lungo i binari. Il dato più alto risale al 2012, quando ci sono stati 2.734 casi.

Il numero più elevato (646) è stato quello della Germania. Ma cifre consistenti sono state registrate anche in Francia (261), Repubblica Ceca (211) e Paesi Bassi (194).

 

 

 

 

 

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