News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

ON. URZI (FDI) * ORSI E LUPI PROBLEMATICI: « NESSUNA IMPUGNAZIONE ALLA CORTE COSTITUZIONALE PER LE LEGGI DELLE PROVINCE TRENTO E BOLZANO, LO HO CHIESTO AL MINISTRO CALDEROLI »

Scritto da
15.49 - giovedì 3 agosto 2023

Nessuna impugnazione davanti alla Corte costituzionale per le leggi provinciali delle Province autonome di Trento e di Bolzano sul contenimento degli esemplari problematici di orsi e lupi. Lo ho chiesto ufficialmente al ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli che proprio per il suo ruolo ha la competenza in materia di proposta o meno al Consiglio dei ministri sull’impugnazione delle norme provinciali.

Andrebbe data esecuzione del dettato dell’ordine del giorno da me presentato approvato in data 10 novembre 2022 dalla Camera dei Deputati contenente un preciso indirizzo rivolto al governo (atto Camera 9/00005-A/035) in materia di interventi a favore degli operatori nel settore agricolo e di allevamento in particolare di montagna in connessione ai danni connessi alla presenza dei grandi predatori “in particolare nel territorio regionale del Trentino Alto Adige”.

L’ordine del giorno prefigurava tutte le condizioni di criticità che successivamente hanno purtroppo determinato anche la tragedia dell’aggressione da parte di un orso di un cittadino della Val di Sole in Trentino, ucciso durante una escursione nei pressi di casa dall’animale.

In particolare nel documento approvato dalla Camera e nell’impegno rivolto al governo si rilevava che i grandi predatori “hanno rappresentato in Alto Adige una minaccia per la stessa sopravvivenza di forme di pastorizia e allevamento tradizionale connesse alla gestione e conservazione dei pascoli montani e degli alpeggi e che in Trentino si sono manifestati episodi anche di aggressione all’uomo da parte di orsi;

 

Le organizzazioni territoriali di rappresentanza del settore agricolo e di allevamento hanno assunto posizioni di richiamo delle istituzioni al tema dei grandi predatori;

il costo economico e ambientale della organizzazione di forme di allevamento sottoposta a misure di protezione fisica appare incidere sul futuro stesso delle tradizionali forme di pastorizia con una potenziale caduta a catena sulla tutela del territorio montano svolta dalla agricoltura di alta quota che mantiene intatto e curato un contesto che va considerato patrimonio morale collettivo e presidio di sicurezza idrogeologica;

la discussione sul tema dei grandi predatori e della fauna selvatica in contesti antropizzati e dediti ad agricoltura e allevamento interessa diffusamente numerosi contesti italiani spesso anche per i risvolti sulla sicurezza delle persone;

la direttiva fauna-flora cosiddetta Habitat (92/43CEE) della Commissione europea regola con i suoi allegati lo stato di protezione degli animali selvatici e il mantenimento di condizioni naturali su scala europea;

il dibattito sui grandi predatori e la direttiva Habitat coinvolge anche sul piano transnazionale regioni e Stati confinanti, non avendo per loro natura le migrazioni di animali selvatici confini interni ed esterni agli Stati e quindi ponendo in continua evoluzione le conseguenze di esse sui territori di migrazione e moltiplicazione;

la direttiva Habitat prevede all’articolo 16 che gli Stati membri possano derogare ai vincoli imposti per la tutela della flora e della fauna e la conservazione degli habitat naturali (disposizioni previste dagli articoli 12, 13, 14 e 15, lettere a) e b)) per motivi inerenti alla conservazione, alla didattica, alla ricerca scientifica e a motivi di rilevante interesse pubblico (sanità, sicurezza, economia);

in base a quanto previsto dall’articolo 16 di cui sopra, il decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997 n. 357 ha previsto all’articolo 11 che il Ministero dell’ambiente (ora Ministero della transizione ecologica), sentiti per quanto di competenza il Ministero delle politiche agricole e l’ex Istituto nazionale per la fauna selvatica (ora Ispra), può autorizzare le deroghe alle disposizioni previste agli articoli 8, 9 e 10, comma 3, lettere a) e b)”.

 

Gli impegni al governo nell’odg richiamato consideravano anche “opportuno che si intervenga in sede nazionale ed europea al fine di garantire le fondamentali condizioni di preservazione della fauna selvatica e dei grandi predatori, contemperando le esigenze di efficace tutela delle attività economiche agricole e di allevamento, anche a livello territoriale, in considerazione delle particolari specificità e forme di autonomia locali”.

Proprio il richiamo alle forme di autonomia locali già a suo tempo raccolto con il citato ordine del giorno oggi possono giustificare, trattandosi di un impegno assunto dal Parlamento, il superamento dei dubbi di esorbitanza delle previsioni normative delle Provincie autonome di Bolzano (lp 13.06.23, n°10) e di Trento ddl 184/XVI (ancora in attesa di pubblicazione) in materia di selezione e contenimento degli esemplari di grandi predatori problematici.

Non c’è nessuna lesione dei principi costituzionali nell’affermare il diritto dei presidenti delle Province ad esercitare funzioni speciali di interesse particolare ed eccezionale ma che possono essere comprese fra le deroghe ammissibili alla Direttiva Habitat nel quadro di una complessiva tutela delle specie protette che però tengano conto anche dei contesti antropizzati in cui insistono e della necessità di garantire le attività economiche e la stessa sicurezza delle persone.

Per questa ragione ho chiesto di dare applicazione concreta, rinunciando alla proposta di fare ricorso alla Corte costituzionale da parte Ministero per gli affari regionali garantendo “le particolari specificità e forme di autonomia locali” delle due leggi di Trento e Bolzano.
Sarebbe il riconoscimento della validità del metodo da noi proposto subito dal principio della legislatura perché i territori locali possano avere voce in capitolo sulla gestione dei grandi predatori.

 

*

Alessandro Urzì
Deputato, capogruppo FDI in Commissione affari costituzionali della Camera

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.