(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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“Separare fisicamente le persone e, in particolar modo, i bambini crea un allontanamento non solo fisico ma anche culturale. E ciò è pericoloso. È esattamente l’opposto di ciò di cui oggi abbiamo bisogno, ossia capacità sin dalle primissime generazioni di educare all’inclusione autentica.
Si teme che l’iniziativa avviata dalla scuola elementare in lingua tedesca Goethe nel cuore di Bolzano (una classe separata di soli stranieri) non aiuterà l’integrazione dei bambini e nè l’ apprendimento delle lingue. Separare dai bambini di lingua tedesca (la scuola primaria è infatti quella autonoma per la minoranza in lingua tedesca dell’Alto Adige) i piccoli iscritti dai loro genitori stranieri a quella istituzione (tantissimi altri lo sono alla scuola in lingua italiana della provincia di Bolzano) significa estraniarli dal processo di inclusione e renderli un corpo estraneo nella scuola e nella società.
Oggi abbiamo bisogno di bambini che crescano nelle relazioni linguistiche e personali dentro e fuori la scuola con i nostri giovani per fare propri i valori occidentali e i modelli di riferimento che possono essere tali solo se praticati anche attraverso i contatti di banco”.
Lo ha dichiarato l’On. Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione affari costituzionali della Camera.