(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Di seguito l’atto presentato.
Interrogazione a risposta scritta 4-03788 presentata da URZÌ Alessandro Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
le infrastrutture autostradali di collegamento tra l’Italia e l’Austria sull’asse del Brennero, gestite rispettivamente dai due Paesi per il tramite delle società concessionarie Autostrada A22 del Brennero e Asfinag, rappresentano una strategica direttrice per il trasporto delle merci su gomma da e verso le destinazioni del Nord Europa;
l’infrastruttura citata, attraversando un territorio orograficamente sottoposto alle condizioni climatiche più difficili, richiede un controllo costante sulle opere infrastrutturali principali;
a partire dal mese di gennaio 2025 avranno inizio sull’Autostrada del Brennero A13, presso Gries am Brenner sul versante austriaco i lavori di ristrutturazione generale del ponte Lueg a seguito dei quali la circolazione dei mezzi dovrà essere fortemente limitata;
già oggi in condizioni di traffico estremo o in conseguenza di piccoli cantieri sui due lati della frontiera si creano lunghissimi ingorghi che hanno riflessi gravi sui tempi di percorrenza e sulle condizioni di sostenibilità del traffico sulla rete viaria anche ordinaria a causa del riversamento sulla medesima dei mezzi pesanti e leggeri che escono dall’autostrada seguendo i percorsi alternativi indicati dai sistemi di navigazione elettronici installati ormai in modo diffuso;
alcuni comuni dell’asse del Brennero hanno già comunicato di voler interdire il transito la viabilità ordinaria al traffico in uscita dall’autostrada;
l’Austria ha già imposto da tempo divieti di transito notturno per i mezzi pesanti che si sommano a quelli già esistenti durante il giorno ed alle prevedibili difficoltà connesse ai cantieri in via di allestimento;
va considerata la necessità ed urgenza di lavori di ristrutturazione del ponte Lueg. Non si può, tuttavia, non cogliere il segnale d’allarme sollevato dal presidente della sezione alimentari di Confindustria Alto Adige Alexander Rieper (4.000 occupati nell’intera filiera nella sola provincia di Bolzano), il quale sostiene che i lavori di ristrutturazione del ponte Lueg e la parziale chiusura della strada di Resia, esporranno a serio rischio l’interscambio di merci fra Nord e Sud Europa in particolare per gli alimentari che hanno una naturale deperibilità;
va evidenziato inoltre, quanto ha espressamente dichiarato da Confcommercio Trentino attraverso Mauro Bonvicin: «La chiusura del Ponte di Lueg per lavori di ammodernamento, prevista per due anni a partire dal 2025, rappresenta una grave minaccia per l’economia. Le probabili code chilometriche e il restringimento di carreggiata causati dalla chiusura del ponte avranno un impatto negativo sul traffico, con ripercussioni su diversi settori economici, tra cui l’autotrasporto, il commercio all’ingresso e al dettaglio, il turismo, l’industria e l’artigianato. La chiusura del ponte ostacolerà il trasporto delle merci e dei prodotti, creando difficoltà alle aziende e rallentando la filiera produttiva»;
va considerato che i lavori di prima fase saranno ultimati nel 2027, mentre per il suo completamento si dovrà attendere il 2030. Attesa la strategicità dell’infrastruttura autostradale per l’intero comparto economico italiana è stata richiesta una regia per scongiurare situazioni di evidente caos con rischi di collasso dell’intero comparto economico commerciale italiano secondo le posizioni assunte anche da Anita e Fiap, per conto dell’autotrasporto italiano e dalla Camera di Commercio di Bolzano –:
quali iniziative intendano intraprendere, per quanto di competenza, e con quali tempistiche, in raccordo con le autorità austriache, pur comprendendo la necessità degli interventi previsti sul ponte Lueg per ragioni legate alla sicurezza strutturale, per garantire la normale continuità dei transiti da e per l’Italia, attraverso soluzioni logistiche alternative in grado di ridurre quanto più possibile l’oggettivo, inevitabile disagio a tutela del comparto economico-produttivo e dell’autotrasporto italiano, anche tornando a richiedere una distribuzione, oggi limitata dai vincoli posti dalle autorità tirolesi, del traffico commerciale sul tratto austriaco lungo l’intero arco della settimana e nelle ore notturne.
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Alessandro Urzì