(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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** Immagine creata da redazione Opinione tramite Intelligenza artificiale – Chat Gpt **
Voglio esprimere sincera vicinanza e solidarietà alla donna dell’associazione Non Una Di Meno di Trento che ha denunciato a mezzo stampa l’episodio di violenza sessuale subito e ringraziare lei stessa e l’associazione per aver voluto rendere pubblico quanto accaduto. Perché quello della violenza contro le donne è un fenomeno sociale che deve emergere e di cui deve farsi carico il pubblico, inteso come istituzioni, nel lavoro di prevenzione soprattutto educativa e culturale e di presa in carico delle vittime, ma anche la collettività tutta.
Non riusciremo a sconfiggere questa piaga che è sociale, se non la riconosciamo come un problema collettivo, della comunità ma continuiamo a pensare che siano affari privati delle coppie. Il detto tradizionale “tra moglie e marito non mettere il dito” ha coperto per secoli le violenze domestiche. Il fatto accaduto all’interno di un contesto che si pensava solidale con le battaglie femministe, dimostra che la cultura patriarcale della sopraffazione e della violenza si annida ovunque. La convenzione internazionale di Istanbul, che regola le azioni da compiere per contrastare la violenza contro le donne ed è stata sottoscritta da quasi tutti i paesi europei compreso il nostro, riconosce come stupro qualsiasi rapporto sessuale senza consenso.
Purtroppo in Italia non esiste una legge sul consenso ed è per questo che abbiamo presentato una proposta in Parlamento, insieme alla collega Laura Boldrini, perché anche in Italia possiamo avere una norma di questo tipo. Come capogruppo del PD nella commissione bicamerale di indagine sui femminicidio e la violenza di genere parteciperò in primavera ad una missione in Spagna, per conoscere il sistema antiviolenza spagnolo e approfondire il funzionamento della loro legge sul consenso, per trarne spunto utile al nostro lavoro.
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Sara Ferrari